Tenta di gettarsi dal terzo piano del Perrino, salvato 40enne

BRINDISI- Minaccia di buttarsi dal terzo piano dell’ospedale Perrino fortunatamente i carabinieri lo convincono a scendere. È accaduto questa mattina intorno alle 7. Carmelo Grassi, 40 anni di Brindisi, padre di famiglia, ex dipendente dell’azienda appaltatrice dell’ospedale Manutencoop, oggi assorbito nella Sanitàservice, ha tentato di togliersi la vita gettandosi dalla finestra dell’ospedale. Un gesto estremo, che potrebbe essere legato ad alcuni episodi  a cui è rimasto vittima in questi anni, diversi attentati incendiari alla sua auto e a quelle dei suoi familiari, della moglie e della suocera. Dopo qualche mese fu preso di mira anche suo padre, qualcuno si introdusse nella casa a Mesagne e bruciò l’auto. Secondo il 40enne, dietro quelli episodi ci sarebbero questioni legate al lavoro, alla sua volontà di ribellarsi alle minacce della criminalità, tanto da fare anche i nomi alle forze dell’ordine. Ieri pomeriggio poi un altro gesto estremo, Grassi si sarebbe recato negli uffici di via Napoli della Asl e avrebbe mostrato il calcio di una pistola ad un dirigente chiedendo di essere spostato dalla mansione da lui svolta negli ultimi tempi. Il 40enne era prima capo del personale della Manutencoop aveva più volte denunciato di aver subito minacce per la compilazione dei turni e pressioni per le assunzioni, ma si era sempre ribellato.  Non aveva avuto paura di raccontare tutto. Dopo le internalizzazioni, con l’assorbimento dei dipendenti nella Sanitàservice è stato trasferito all’ospedale di Francavilla Fontana con il compito di supervisore, ma qui per lui non c’era nulla da fare, restava in auto tutta la mattinata nel parcheggio del nosocomio. Questo lui non poteva sopportarlo, lui voleva lavorare. Mercoledì il suo ultimo post su facebook: “Un Generale che divenne schiavo, uno schiavo che divenne gladiatore, e da gladiatore riconquistò la libertà. Questo sono io. Un guerriero sino al mio ultimo respiro. E la mia vendetta verrà presto o in questa o nell’altra vita. E sarà peggio di una punizione divina, poichè nel mio cuore c’è la fede viva”.

Lu.Po.

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