I tre ex presidenti insieme per la super Provinca

BRINDISI-Dicono di farlo per dovere istituzionale, perché in passato hanno governato una Provincia che il Governo ha deciso di cancellare. Nessuno immaginava di vedere seduti allo stesso tavolo gli ex presenti della Provincia di Brindisi Luigi De Michele (socialista), Nicola Frugis (Forza Italia) e Michele Errico (Pd) per sostenere la stessa battaglia: la super Provincia ionico-salentina.  Dicono di non aver invitato l’ultimo presidente dimissionario, Ferrarese, perché hanno voluto realizzare un’azione comune come i tre presidenti della città di Brindisi. Una teoria che poco ha convinto i presenti però.

I tre ex auspicano la nascita della Provincia di Brindisi, Lecce e Taranto, e in caso questo non possa realizzarsi, sostengono con il sindaco Consales l’adesione alla Provincia di Lecce. “Non vogliamo valicare nessuna istituzione ma solo dare il nostro supporto- spiega il notaio Errico- la nostra è un’azione in aiuto alle altre Istituzioni, al sindaco Consales e agli altri sindaci che hanno firmato il documento a sostegno della super Provincia”. La posizione di Michele Errico è sempre stata chiara, d’altronde lui insieme ai presidenti delle Province di Brindisi e Taranto tracciò le basi per il Grande Salento, mai realmente realizzato.

Nicola Frugis è invece sceso nel dettaglio dei futuri problemi che si verranno a creare con la scomparsa della Provincia di Brindisi, con la conflittualità tra le funzioni che non porterà alcun risparmio di spesa. “Che fine faranno i dipendenti- si chiede Frugis- le società partecipate, il museo provinciale, la cittadelle della ricerca e l’università? Il territorio non può essere svenduto”.

Intanto la Corte costituzionale ha rinviato la sua decisione prevista per oggi sui ricorsi presentati da alcune regioni italiane, che hanno evidenziato profili di incostituzionalità nel decreto del governo. Per questo Frugis si dice fiducioso.

L’ex presidente De Michele invece sottolinea che nella gestione di questa vicenda  sono prevalsi interessi comunali a discapito dell’identità provinciale, unità che secondo l’ex amministratore socialista si può ancora ritrovare. “Bisogna imboccare la strada giusta- afferma De Michele- con un’unica soluzione. I Comuni devono trovare unità d’intenti. Intanto il nostro appello va ai parlamentari affinchè presentino emendamenti efficaci per contrastare questo decreto”.

Lu.Po.

2 Commenti

  1. Mi sembra il museo delle cere. Comunque non farebbe male allargare l’orizzonte editoriale anche a contributi che vengano dai soliti schemi.

  2. Spiace dirlo ma
    ha tutta l’aria di uno
    spot (pre)elettorale.

    Quanto alla presunta diversa “matrice ideologica” (anche se il riferimento nell’articolo è ad alcuni dei partiti in cui han militato)
    dei tre io avrei qualche perplessità.

    Francamente -esclusa la mia intepetrazione, sia pure “maliziosa”- non se ne comprende la motivazione.

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