Vertenza Minermix: l’azienda avvia la procedura di licenziamenti collettivi per tutti i dipendenti

BRINDISI- La Cgil di Brindisi e la Fillea Cgil Brindisi esprimono forte preoccupazione per il destino dei 59 dipendenti dell’azienda Minermix srl che opera nel settore del cemento negli stabilimenti di Galatina e Fasano. Minermix srl, dopo vari incontri in Confindustria Brindisi con le OO.SS di categoria, comunica alle stesse una drastica riduzione delle commesse a causa della crisi dell’indotto Arcelor Mittal e di un improvviso aumento dei costi del carburante che incidono fortemente sull’approvvigionamento di gas necessario per il funzionamento degli impianti.  Ma, inspiegabilmente, di fronte alla richiesta delle OO.SS  di condividere un percorso che metta al sicuro la realtà aziendale e gli assetti occupazionali, Minermix srl  comunica l’inevitabile chiusura dei due stabilimenti e la cessazione della propria attività aziendale su entrambi i territori. La Cgil e Fillea Cgil Brindisi stigmatizzano il comportamento dell’azienda che invece di provare a salvare l’attività produttiva e i posti di lavoro, pensa bene di raccogliere i propri profitti e chiudere i battenti lasciando 59 lavoratori e le rispettive famiglie in mezzo ad una strada. Non si tratta infatti di un’azienda con un bilancio in rosso, che anzi potrebbe avere le risorse addirittura per fare nuovi investimenti, in attesa che migliorino le temporanee criticità dell’indotto ex Ilva che pure rappresenta la maggior parte del volume d’affari aziendale. Come OO.SS. abbiamo sin da subito espresso forte contrarietà a tale provvedimento e abbiamo richiamato l’azienda di fronte alle proprie responsabilità anche morali nel pieno rispetto dei diritti e della dignità di questi lavoratori che in tutti questi anni hanno contribuito a fare le fortune dell’azienda. Abbiamo chiesto agli Organi Istituzionali di dare il loro contributo nel far riflettere l’azienda mettendola di fronte alle proprie responsabilità. Sono state coinvolte le amministrazioni comunali di Galatina e Fasano che hanno incontrato i lavoratori esprimendo loro solidarietà e promettendo di fare il possibile per contrastare questa perdita di posti di lavoro che rappresenterebbe un vero dramma sociale per entrambe le comunità locali. In data 24 gennaio u.s., in Regione Puglia è stato necessario l’intervento della task force regionale coordinata dal Presidente Leo Caroli con la presenza degli Assessori Regionali Delli Noci (Sviluppo Economico) e Leo (Lavoro). Sul tavolo regionale abbiamo ribadito la nostra forte contrarietà al provvedimento di chiusura degli impianti e rispettivi licenziamenti, perché più che dovuti ad una crisi aziendale sono riconducibili ad una inaccettabile volontà da parte della proprietà di cessare l’attività produttiva senza nemmeno provare a salvarla ne a salvaguardare il futuro di 59 famiglie. Come OO.SS. abbiamo respinto al mittente tali provvedimenti, chiedendo la revoca dei licenziamenti e la valutazione di percorsi alternativi che possano dare maggiori garanzie ai lavoratori Il prossimo 6 febbraio ci sarà un altro Tavolo regionale, dove necessariamente dovranno essere valutate altre ipotesi x questi lavoratori, come l’utilizzo degli ammortizzatori sociali previsti dalle normative, in particolare della cassa integrazione straordinaria. Come Cgil di Brindisi e Fillea Cgil di Brindisi daremo il massimo impegno affinchè vengano attuati tutti gli strumenti per scongiurare la perdita di questi posti di lavoro. Faremo di tutto affinché siano tutelati i diritti di questi lavoratori.

BrindisiOggi

 

 

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