
MESAGNE – Entro il 2018 dovrà essere completata la circonvallazione di Mesagne, arteria che alleggerisce il traffico veicolare sulle strade cittadine e funge da anello attorno alla città messapica, ancora non completata. Per capire quali impedimenti vi siano per i cantieri bloccati, il sindaco di Mesagne Pompeo Molfetta ha incontrato in Provincia il dirigente del Servizio Tecnico.
“Dopo aver preventivamente sentito e coinvolto il consigliere provinciale Francesco Mingolla, sono andato in Provincia accompagnato dai consiglieri comunali Roberto D’Ancona e Omar Ture oltre che dalla responsabile di servizio Marta Caliolo – dichiara il primo cittadino di Mesagne, Molfetta – Al dirigente provinciale del Servizio, l’ingegnere Ingletti, ho chiesto quali fossero gli ostacoli che impediscono la conclusione di un opera pubblica di vitale importanza per la nostra città”.
Tre sarebbero i maggiori ostacoli. Innanzitutto, la rimozione da parte di Enel dei pali presenti sul tracciato, che dovrebbe avvenire a breve. Da completare il primo lotto, tra le provinciali per Torre e quella per S. Pancrazio. “Qui c’è l’intoppo più difficile da sbloccare cioè l’espianto ed il reimpianto degli ulivi che si interpongono nell’ultimo tratto del tracciato – spiega Molfetta – La procedura è assai complessa perché l’emergenza Xylella ha determinato modifiche legislative per cui oggi sono necessarie perizie agronomiche, indagini diagnostiche albero per albero e altri adempimenti urbanistici integrativi prima del rilascio della autorizzazione da parte della Regione. Sul punto abbiamo già allertato e sollecitato l’agronomo incaricato e la direzione lavori a stringere i tempi”.
Terzo e ultimo punto, la mancata previsione, nel progetto iniziale, dei rondò, opere che Molfetta ritiene indispensabili per garantire la sicurezza del traffico veicolare negli incroci. “È stato redatto un nuovo progetto esecutivo che prevede tre rotatorie: una sulla strada provinciale per S. Donaci, una all’intersezione della circonvallazione con la strada rurale prolungamento via Monte Bianco (“lu Culummu”) e l’altra sulla provinciale per S. Pancrazio. Naturalmente queste opere aggiuntive comportano maggiori costi che potrebbero essere coperti dalle economie di scala ottenute con i ribassi d’asta, comportano la redazione di ulteriori progetti e l’appalto di una nuova gara. Abbiamo anche su questo punto sollecitato ulteriormente il direttore lavori l’architetto Savino Martucci che essendo nostro concittadino, oltre che già dirigente dell’Ufficio Tecnico Comunale, ci assicurato che si spenderà al massimo per favorire il completamento dell’opera”.
Agnese Poci
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