
FRANCAVILLA FONTANA-Omicidio Paolo Stasi , ergastolo per l’autista del killer. E’ stato condannato alla pena dell’ergastolo con isolamento diurno per un anno, il 24enne Christian Candita, di 24 anni, ritenuto colpevole dell’omicidio volontario in concorso del 19enne Paolo Stasi ucciso il 9 novembre del 2022 davanti la porta della sua abitazione. In primo grado è stato condannato dal Tribunale per i Minorenni a 20 anni di reclusione ridotti poi a 16 in appello, invece, Luigi Borraccino (che all’epoca dei fatti aveva 17 anni), ritenuto esecutore materiale reo confesso dell’omicidio.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, Candita era alla guida dell’auto usata per raggiungere la casa della vittima. L’omicidio del 19enne sarebbe riconducibile a un debito di 5mila euro contratto con Borraccino dalla vittima e da sua madre, Annunziata D’Errico, per il consumo di hashish e marijuana che venivano confezionati ai fini di spaccio nell’abitazione della famiglia Stasi. La donna ed il figlio poi ucciso avrebbero consumato la droga, ma l’avrebbero pagata solo in parte.
Nell’ambito di questo processo davanti alla Corte d’Assise di Brindisi, lo stesso Borraccino e Candita erano imputati insieme ad altre persone, tra cui la madre di Stasi, per detenzione ai fini di spaccio per fatti anche successivi all’epoca del delitto. La Corte ha condannato Borraccino a nove anni di reclusione e a 50mila euro di multa ed ha assolto la mamma di Stasi.
“Non si gioisce mai per la condanna all’ergastolo, tanto più quando il “fine pena mai” colpisce una persona molto giovane, sia pure imputata per fatti di estrema gravità- ha detto l’avvocato delle parti civili e della famiglia Stasi, Domenico Attanasi – Tuttavia, non possiamo che esprimere soddisfazione per un esito processuale che conferma integralmente il teorema accusatorio sostenuto anche dalla parte civile, in ordine alle modalità e alle responsabilità per l’uccisione di Paolo Stasi.
Allo stesso tempo, accogliamo con soddisfazione la sentenza di assoluzione di Annunziata D’Errico che restituisce, per quanto possibile, alla mamma di Paolo un minimo di serenità, ripristinandone l’onorabilità attraverso l’esclusione di ogni e qualsivoglia responsabilità penale a suo carico” .
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