MESAGNE – “La nostra scuola nel degrado, non vogliamo aspettare la tragedia”: è questo ciò che ha dichiarato una mamma di un bambino che frequenta la scuola elementare “Giovanni XXIII” di Mesagne.
Locali poco sicuri, sporcizia e incuria del giardino la farebbero da padrona. La scuola mesagnese sembra non distaccarsi dalla media delle altre scuole del territorio italiano, il che comunque non deporrebbe a suo favore.
L’istituto elementare di via maya Materdona, sede del II circolo didattico di Mesagne, ha visto crescere generazioni di piccoli mesagnesi e dimostra tutti gli anni che ha.
Dopo il crollo dell’intonaco del solaio di una classe della “Pessina” di Ostuni, una mamma ha ritenuto doveroso documentare le condizioni di alcuni locali della scuola frequentata dal figlio.
“La scuola è datata, anche io ho frequentato qui durante gli anni della scuola elementare- dichiara la mamma – e sembra che nulla sia cambiato.Faccio solo l’esempio dei bagni dell’ala in cui mio figlio frequenta le lezioni. Le porte hanno i buchi, i rotoli di carta igienica (quando ci sono) vengono appesi alle porte, il rivestimento delle piastrelle cade a pezzi, come gli infissi, sotto i quali si stanno sgretolando letteralmente le pareti. Per non parlare di una finestra rotta da mesi all’interno delle toilette.”
Nelle foto, è facile vedere uno sgabuzzino con la porta aperta in cui s’intravedono contenitori che conterrebbero detersivi. “Non si dovrebbero chiudere a chiave prodotti chimici che potrebbero essere lesivi per i bambini? Dobbiamo aspettare che qualcuno si faccia male perché ci sia un intervento serio?”
L’esterno della scuola non è da meno. L’erba cresce alta e rigogliosa, in cui i bambini corrono appena usciti dalle aule. I canali di scolo delle acque piovane, vecchi, si sono staccati proprio sulla rampa di scale che i più piccoli ogni giorno salgono e scendono per entrare e uscire dall’ala.
Alcuni massi, su cui cresce un giovane muschio, bloccano l’accesso a punti insidiosi, come buchi e fossi, o chiudono porte arrugginite. Per non parlare del vano caldaie, con inferriate arrugginite, da cui sbucano topi.
Il giardino è sporco e malconcio, complice anche qualche incivile che getta nel cortile pacchetti vuoti di sigarette, nell’attesa che i figli finiscano l’orario di lezione, sebbene ci siano dei cestini.
“Non c’è un periodo dell’anno in cui le condizioni della scuola siano migliori. È sempre così. Non vogliamo vivere con la paura che hanno provato i genitori dei piccoli di Ostuni.”
Unico punto a favore della scuola, una serie di pitture murali di Felice Pignataro, considerato dalla critica come il più grande muralista d’Europa, prima della sua scomparsa nel 2004.
Agnese Poci
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