“Qua abbiamo preso l’Opel Corsa”, le intercettazioni fregano la banda delle auto

MESAGNE – Traditi dalle intercettazioni ambientali: si sarebbero traditi da soli il 28enne oritano Fabio Iurlaro con il suo concittadino 26enne Valerio Mingolla, il 34enne Alessandro Carone e Gianluca Rubino, 25 anni, entrambi di Mesagne. Per tutti scattano gli arresti domiciliari, tranne che per Iurlaro, trasferito in carcere a Brindisi.

Durante le loro scorribande notturne per “arraffare” il più possibile, si sarebbero vantati della lo

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Fabio Iurlaro, 28 anni, di Oria

ro forza e dei risultati, dicendo: Dove passiamo non cresce più erba”, “Qua abbiamo preso l’Opel corsa …”, “Qua prendemmo la 500 antica”, “L’Opel Corsa qua ué Fa’…”, “Noi dobbiamo andare da dove abbiamo preso la Punto celestina, da dove dobbiamo andare?”

Sarebbero stati beccati dalla Polizia mentre tentavano di rubare una vettura a Porto Cesareo, ma le intercettazioni ambientali proverebbero le loro responsabilità in altri furti d’auto e in abitazioni. E la lista sembra essere destinata ad aumentare, come avrebbero fatto intendere gli stessi fermati, ascoltati dai poliziotti. Furti eseguiti anche su commissione.

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Valerio Mingolla, 26 anni, di Oria 

Per tutti e 4, i reati contestati sono di associazione per delinquere per commettere più furti, anche in abitazione, in concorso, tra le province di Brindisi e Lecce, di furto e di tentato furto pluriaggravato in concorso. Capaci, secondo quanto provato dalle immagini, a mettere a segno sino a 5 colpi in una notte tra più comuni.

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Alessandro Carone, 34 anni, di Mesagne  

Iurlaro, Mingolla, Carone e Rubino sarebbero i responsabili anche di 12 furti consumati e 6 tentati furti: di abitazioni, di strumenti di lavoro e di olio, ma soprattutto di automobili, capaci di rubarne anche sino a 3 a notte.

Per gli inquirenti, Carone avrebbe messo a disposizione del sodalizio la sua Smart For Four e che avrebbe guidato, nottetempo, per condurre i complici sui luoghi in cui si sono registrati i reati. Tutti avrebbero assicurato la loro disponibilità all’esecuzione dei reati, nascondendo il bottino in posti ancora non noti; Iurlaro, considerato capo e promotore dell’organizzazione, si sarebbe occupato di individuare gli obiettivi da derubare, di “piazzare” il ricavato di tale attività e di dividere tra gli adepti il denaro illecitamente percepito.

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Gianluca Rubino, 25 anni, di Mesagne 

Le indagini iniziano il 28 dicembre 2015, con la denuncia di una signora mesagnese. Alle 4.20, ignoti avrebbero rubato la sua Fiat 500, che parcheggiava in strada, chiusa a chiave. Le telecamere piazzate vicino al luogo del furto immortalano la scena: almeno 3 persone e un’Alfa Romeo 147, dietro la 500, che la spingono per allontanarla e forzarla indisturbati.

Altri sono stati gli episodi in cui i poliziotti hanno raccolto indizi gravi nei confronti del gruppo, pedinato con il Gps e ascoltato con intercettazioni ambientali, con cui si sarebbero traditi.

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Nel tondo, la Smart For Four di Carone: per gli inquirenti, messa a disposizione di tutto il gruppo per muoversi

Iurlaro, Mingolla, Carone e Rubino sarebbero, per gli inquirenti, i responsabili di 12 furti pluriaggravati in concorso e 6 tentati furti.

Si tratta di una Fiat 500 parcheggiata per strada e rubata a Mesagne il 28 dicembre 2015 alle 4.20; di un’Audi A4 station wagon da un garage di Mesagne, aperto dopo aver rotto il finestrino di una Rénault Modus dalla quale avrebbero preso il telecomando di un garage dell’abitazione della vittima in cui era custodita l’Audi.

Tre i furti a Cavallino in una sola notte: una Fiat 500 rubata a Cavallino il 26 gennaio 2016 alle 5 del mattino, alle 6 un’Opel Corsa dopo aver forzato il lucchetto di un cancello in ferro e dopo una mezz’ora circa un’altra Corsa parcheggiata per strada.

A Leverano, il 27 gennaio alle 6.30, i 4 avrebbero forzato un garage, senza riuscire a portar via nulla perché messi in fuga dal figlio del proprietario del locale; a Tuglie, il 2 febbraio alle 4.30, forzano un garage e portano via una Fiat Panda, una cassetta per gli attrezzi e una motosega a scoppio.

A Mesagne, due furti tentati nel giro di 10 minuti, il 3 febbraio scorso: prima in un garage alle 5 del mattino e poi, un altro, dopo 10 minuti.

A Lizzanello, via con una Fiat Multipla parcheggiata per strada il 6 febbraio alle 5.20 e, dopo 10 minuti, avrebbero provato a rubare una Grande Punto, senza riuscirci. Nella stessa notte, si sarebbero spostati ad Alliste: alle 6.40, dopo aver forzato il cancello di un cortile, sarebbero riusciti a prendere una Ford Kuga.

A Martano, alle 5.20 di lunedì 8 febbraio, avrebbero rubato una Fiat Punto Evo, per poi spostarsi a Cutrofiano, dove poco dopo avrebbero forzato un garage e asportato 4 contenitori d’acciaio con 200 chili di olio. Nella stessa mattinata, alle 6.40 si sarebbero spostati ad Aradeo, dove avrebbero rubato un frullatore per gelaterie da un garage, dopo averlo forzato, per poi spostarsi in un garage alle 7: bottino, un compressore Zanon e una motosega Tanaka.  Per chiudere la nottata, alle 7.15, avrebbero tentato di aprire un garage, senza riuscirci.

BrindisiOggi

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