Avrebbe favorito la latitanza di Basile e gli avrebbe procurato la carta d’identità, nei guai operaio 42enne

OSTUNI- Avrebbe favorito la latitanza di Giovanni Basile, considerato personaggio di spicco della malavita ostunese, e per lui  si sarebbe procurato documenti d’identità, denunciato un operaio 42enne, A.P.

Il 42enne è ritenuto responsabile dei delitti di favoreggiamento personale e plurimi delitti di falso, anche in atto pubblico.

Giovanni Basile era stato arrestato lo scorso 8 ottobre, al termine di una latitanza durata quasi tre anni, perché destinatario di cumulo di condanne a 17 anni di reclusione. All’atto dell’arresto gli agenti notarono che l’uomo era sprovvisto di documento d’identità questo nonostante sin dall’esordio delle indagini, era emerso che Basile era in circolazione, in Italia ed all’estero, con  una carta d’identità falsificata.

Dopo l’arresto di Basile quindi dalle indagini è emerso che il favoreggiatore P.A. si era addirittura prestato (come si vedrà) al punto di essersi presentato in commissariato in ben due circostanze, denunciando (falsamente) lo smarrimento di due differenti carte d’identità (la seconda delle quali già duplicato della prima), entrambe rilasciate dal Comune di Ostuni (rispettivamente, il 09.2.2011 e 04.01.2013).

I fatti. Sulla base di concreti riscontri ed evidenze investigative (era emerso che P.A, soli quattro giorni dopo l’arresto del latitante, aveva chiesto ed ottenuto dall’Anagrafe di Ostuni una nuova carta d’identità, mediante esibizione di denuncia di smarrimento della precedente), in mattinata, il presunto favoreggiatore A. P. è stato bloccato mentre era al suo posto di lavoro (operaio-muratore) e sottoposto dapprima a perquisizione personale, poi a perquisizioni domiciliari (nel corso delle quali, come si vedrà, è stato rinvenuto e sequestrato importante documentazione e materiale utile sia per il procedimento penale in corso, sia per l’avvio di nuovi filoni d’indagine).

All’atto della perquisizione A.P., nel suo portafogli, custodiva ben due carte d’identità, una rilasciata il 09.02.2011, l’altra il 12.10.2015 (quella che, come detto, era stata chiesta ed ottenuta soli quattro giorni dopo l’arresto di Giovanni Basile).

Così è emerso che Giovanni Basile , indubitabilmente, nel corso della sua latitanza si è servito di una carta d’identità che il Comune di Ostuni aveva rilasciato a P.A., contenente le esatte generalità di quest’ultimo (legittimo intestatario) ma la fotografia marcatamente somigliante al latitante.

Ovviamente, la fotografia in questione si presenta abilmente artefatta (verosimilmente con l’ausilio di un avanzato programma informatico), tanto da essere stata resa oltremodo somigliante ad entrambi i soggetti (P.A. e BASILE) e tale da riuscire a trarre in inganno gli impiegati comunali addetti all’anagrafe.

In conclusione, è emerso che A.P. , in concomitanza con l’avvio della latitanza di Basile, nel mese di dicembre 2012, aveva denunciato lo smarrimento della sua carta d’identità (autentica, in ogni sua parte, che il Comune di Ostuni gli aveva rilasciato qualche anno prima). Poi, mediante esibizione di tale denuncia di smarrimento, nel mese di gennaio 2013 (pochi giorni prima che Basile si desse “alla macchia”), aveva ottenuto dall’anagrafe di Ostuni il documento contenente le esatte generalità di A.P. ma, sostanzialmente la fotografia (camuffata) di Basile in A.P.

Le indagini, non sono affatto concluse: infatti, nell’abitazione di A.P., oltre ad ulteriori oggettivi riscontri atti a documentare i rapporti intercorrenti tra quest’ultimo e Basile (lettere che quest’ultimo aveva inviato al favoreggiatore, dal carcere, addirittura all’epoca di un suo precedente periodo di detenzione), è stato sequestrato altro materiale ritenuto di profondo interesse investigativo, costituito, tra l’altro, anche da altre missive e documenti che provano legami criminali tra lo stesso A.P., suo fratello (noto alle forze dell’ordine ) ed importanti personaggi di spicco della criminalità organizzata mesagnese. Non si esclude, a breve, l’incriminazione di altri “favoreggiatori” e l’arresto di altro noto pregiudicato ostunese.

BrindisiOggi

 

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