
BRINDISI- (Da Il7Magazine)Il centro sportivo “Parodo” di Brindisi tra i sette asset immobiliari da dare in gestione, l’Amministrazione della Difesa, società in house del Ministero della Difesa, pubblica un avviso esplorativo finalizzato ad individuare operatori economici commerciali interessati a formulare proposte di finanza di progetto per la valorizzazione economica attraverso la realizzazione di centri sportivi e/o ricreativi. L’intera area inserita nell’elenco delle proprietà del Ministero è ubicata in via Ciciriello nell’area attigua al Circolo Tennis, prospiciente al nuovo Parco urbano Tommaseo.
“Si tratta – scrive l’Assessore allo Sport Oreste Pinto del Comune di Brindisi sul proprio profilo facebook – di una importante possibilità per accrescere la dotazione di centri sportivi della città di Brindisi che arriva da “Difesa e Servizi”, società per azioni con socio unico il Ministero della Difesa, che opera per la gestione economica di beni e servizi derivanti dalle attività istituzionali” della Difesa che non siano direttamente correlate alle attività operative delle Forze Armate, compresa l’Arma dei Carabinieri”.
Avviso esplorativo, che scadrà il prossimo 30 settembre, è finalizzato a individuare operatori economici commerciali interessati a formulare proposte di finanza di progetto per la valorizzazione economica di asset immobiliari dell’Amministrazione della Difesa in cui realizzare centri sportivi e/o ricreativi.
Nel caso del centro sportivo Parodo di Brindisi il sedime da valorizzare è un’aliquota di un più ampio compendio, in uso alla Marina Militare. Si tratta di un’area perimetrata di oltre 20.000 mq dove un tempo avevano sede un campo da calcio e due campi polifunzionali e due fabbricati già adibiti a depositi, magazzini e locali tecnici. Stando ai documenti la costruzione dell’intero complesso risale al 1970 la cui superficie totale è di circa 20.500 metri quadri che comprendono circa 200 metri quadri di superficie coperta e circa 20.300 metri quadri di superficie scoperta. Attualmente, si legge nell’avviso pubblicato dall’Amministrazione della Difesa la destinazione d’uso è di “Organismo di protezione sociale” ma stando alle intenzioni del Ministero della Difesa, la destinazione futura vuol essere quella di struttura sportiva e ricreativa.
La riqualificazione, la valorizzazione e lo sfruttamento economico dell’immobile dovrà avvenire con capitali privati, mediante procedura di finanza di progetto. Nell’ambito della valorizzazione potrà essere richiesto all’operatore economico, una volta divenuto assegnatario del bene di far parte di un network di operatori economici assegnatari di immobili della Difesa al fine di implementare sinergicamente l’efficacia della gestione. Stando a quanto prevede l’avviso gli interventi di riqualificazione, che eventualmente potranno essere proposti, dovranno avere a oggetto il risanamento, la manutenzione ordinaria e straordinaria, la messa a norma, l’adeguamento, la ristrutturazione, la nuova costruzione o realizzazione di infrastrutture e impianti, previa bonifica ambientale e da ordigni bellici inesplosi, ove necessarie, al fine di realizzare il centro sportivo e ricreativo. Potranno essere valutate proposte che prevedano anche l’impiego di una parte, non maggioritaria, dell’immobile con altra destinazione d’uso, connessa alla principale attività per cui si manifesta l’interesse. Il valore delle concessioni da associare alla proposta di finanza di progetto eventualmente prodotta, dovrà risultare da apposito studio argomentato, realizzato dall’operatore economico interessato che dovrà illustrare il progetto di valorizzazione, l’investimento da operare, la remunerazione dell’investimento e l’attività economica da svolgere. Il canone annuo da proporre per la gestione economica e commerciale della struttura in concessione dovrà essere congruo anche in relazione agli incassi annui ipotizzati e derivanti dalla gestione economica stessa. In parole povere: il canone sarà stabilito anche in base agli incassi che la struttura potrà produrre. Il finanziamento dell’operazione economico-commerciale proposta dall’operatore dovrà avvenire con capitali privati propri o frutto di finanziamento, il cui piano di impiego e di remunerazione dovrà essere documentato in un piano economico finanziario . Il ristoro dell’impegno economico del privato, derivante dalla realizzazione delle opere di riqualificazione, verrà assicurato dai proventi che la gestione della struttura sarà in grado di generare, per un numero di anni pari alla durata proposta della concessione, non inferiore a sei anni e non superiore a diciannove anni 19 per ciascun immobile. Il soggetto potenzialmente interessato dovrà dimostrare, alla data di scadenza della presentazione della manifestazione di interesse, di:
essere in possesso di adeguata capacità economico-finanziaria in relazione all’immobile e all’attività proposta; gestire o avere gestito nell’ultimo quinquennio almeno una struttura avente, per finalità e tipologia, le medesime caratteristiche di quella richiesta, per ciascun immobile per cui si presenta manifestazione di interesse, ai sensi del presente avviso. La proposta infine dovrà: tenere conto dei vincoli eventualmente insistenti sugli immobili; verificare che le attività imprenditoriali che si dovranno esercitare nei citati immobili, dovranno essere compatibili con la destinazione d’uso degli stessi e con il prestigio, l’onore e l’immagine delle Forze Armate; contenere gli elaborati tecnici e progettuali sottoscritti da tecnico abilitato; essere sottoscritta dal legale rappresentante dell’operatore economico singolo o da tutti i legali rappresentanti degli operatori economici associati. In relazione all’iniziativa da realizzare l’operatore economico dovrà assumere ogni alea economica e finanziaria nonché responsabilità giuridica.
Si specifica che in sede di confronto competitivo verrà elaborata, dalla Stazione Appaltante, una “matrice dei rischi” che verrà allegata alla bozza di convenzione al fine di prevedere la gestione di eventuali criticità. Difesa Servizi S.p.A. ha, inoltre, stipulato un Protocollo d’intesa con l’Istituto per il Credito Sportivo (I.C.S.) per sviluppare un intervento sinergico teso a favorire la sostenibilità economico-finanziaria e il supporto finanziario per la realizzazione delle iniziative, promosse dalla Società, inerenti la valorizzazione e gestione del patrimonio immobiliare del Ministero della Difesa nei settori dello sport e della cultura. L’I.C.S. è banca pubblica ed ente di diritto pubblico con gestione autonoma che opera nel settore del credito per lo sport e per i beni e le attività culturali attraverso l’esercizio dell’attività bancaria e ogni altra forma di attività finanziaria ed in particolare concedendo finanziamenti per la realizzazione, ampliamento, ristrutturazione, messa a norma, efficientamento energetico di impianti sportivi e per la costruzione, ristrutturazione e miglioramento di luoghi e immobili destinati ad attività culturali o strumentali ad essa o immobili storici vincolati. L’I.C.S. può finanziare ogni altra attività e investimento connessi al settore dello sport e dei beni e delle attività culturali. In tali settori l’I.C.S. può svolgere, direttamente o indirettamente, attività di consulenza, anche tecnica, nonché qualsiasi altra attività consentita alle banche.
I concessionari degli immobili pubblici quindi gestiti da Difesa Servizi S.p.A., potranno chiedere finanziamenti all’I.C.S. per la realizzazione, nei settori dello sport e della cultura, di interventi di riuso, riqualificazione e recupero degli immobili oggetto di valorizzazione, con particolare riguardo:alla messa in sicurezza, ivi incluse le misure normativamente previste per fronteggiare l’attuale situazione emergenziale da COVID-19; all’efficientamento energetico e la sostenibilità ambientale; all’abbattimento delle barriere architettoniche che ne limitano l’accessibilità; all’implementazione tecnologica.
Lucia Pezzuto per Il7Magazine
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