
BRINDISI- I ragazzi dell’istituto superiore Giorgi di Brindisi rispondono al al manifesto degli scienziati razzisti del 1938 con un manifesto degli studenti antirazzisti 2018. Una risposta questa dei ragazzi anche tutti i razzisti dei giorni nostri che alimentano anche attraverso la stampa l’odio razziale e inneggiano alla violenza.
Gli studenti del Giorgi anche a loro rispondono così:
1. Non esistono razze umane: esiste l’UMANITA’.
2. Parlare di superiorità o inferiorità razziale è follia. Le differenze che caratterizzano il genere umano vanno intese come un valore, perché rappresentano la sua multiformità e, quindi, la sua ricchezza.
3. Il concetto di razza non ha alcun fondamento scientifico. Chi parla di razze, connotandole di una identità biologica, ragiona in modo distorto e discriminante, continuando a diffondere pregiudizi pericolosi, che hanno già segnato tragicamente e vergognosamente il passato.
4. Gli Italiani sono espressione di innumerevoli e complesse vicende storiche. Chi ha attribuito agli Italiani un’origine ariana, considerandola patente di purezza razziale, ha tentato di costruire e millantare un mito tanto infondato quanto risibile e ridicolo .
5. E’ storia e non leggenda che gli Italiani, nel corso di secoli e millenni, abbiano avuto apporti mediterranei e d’Oltralpe. Essi stessi, migrando, sono diventati parte integrante di altre popolazioni, arricchendole con la loro “italianità”.
6. Esistono una Patria ed una cultura italiane, di cui andare orgogliosi. La cultura dell’Italia ha esportato i suoi frutti e le sue suggestioni ovunque nel tempo, così come ha accolto e fatto proprie le influenze degli altri popoli, perché è grazie allo scambio delle conoscenze e delle esperienze che cresce il patrimonio culturale dell’UMANITA’, a beneficio di tutti.
7. Gli Italiani non sono razzisti e respingono fermamente ogni forma di razzismo. Le ideologie razziste, che oggi riprendono piede in Europa, così come ogni forma di discriminazione ed emarginazione, vanno censurate e contrastate, e non affrontate con indifferenza e passività, perché sono incompatibili con il rispetto della dignità umana.
8. Una mentalità antirazzista non può fare, per sua natura, distinzioni. Essa può e deve cercare di promuovere il buon senso, la comprensione, la collaborazione. L’alterità è una categoria arricchente e mai pregiudizievole della condizione umana.
9. L’identità religiosa non rende diversi gli uomini. E’ necessario ricordare, sempre, che ignavia e acquiescenza nei confronti di ogni tipo di violenza, a partire da quella verbale, distruggono lentamente, ma inesorabilmente, la dignità della persona, e mettono in grave pericolo la sua vita. Quando ciò accade, la civiltà dei diritti entra in crisi. Ed è un rischio. Gravissimo. Per tutti.
10. Nessuno deve temere di avere accanto l’altro e di confondersi con lui. Perché l’altro, in quanto uomo, è portatore di ragione, sentimenti, emozioni e valori. Nella integrazione delle differenze, nel rispetto del tempo e della Storia, nel rapporto sapiente tra Noi e gli Altri stanno il senso e il significato della Umanità.
BrindisiOggi
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