
BRINDISI- Scuola senza luce nè acqua, e i bambini tornano a casa. Niente lezione questa mattina alla scuola elementare del comprensivo Bozzano. Era accaduto già mercoledì scorso quando gli studenti sono rimasti a casa per un problema elettrico. La storia si è ripresentata anche questa mattina. Protestano i genitori per non essere stati avvertiti prima.
Il problema persisteva già da ieri pomeriggio, a quanto pare la scuola aveva segnalato il guasto ai tecnici comunali sperando che sino all’ultimo la situazione si risolvesse, ed invece così non è stato.
I bambini arrivati a scuola sono stati invitati a tornare a casa: nell’istituto non c’era luce e neanche riscaldamento. Il contatore dell’energia elettrica si era bruciato. Un problema che esiste da anni, perchè la scuola è dotata di un contatore sottodimensionato rispetto al consumo dell’intero edificio. In poche parole esiste attualmente un contatore da 15kw ma è necessario uno da 20.
Il preside Girolamo D’Errico già da tempo aveva messo a conoscenza il Comune di Brindisi della necessità di dover integrare il contatore, ma nulla è stato fatto. Questa mattina a scuola si sono recati i tecnici dell’Energeko che non hanno però competenza sulla questione, l’elettricista ha comunque avvertito il dirigente comunale Padula chiedendo l’intervento dell’Enel. Nella tarda mattina il contatore è stato sostituito.
Domani quindi si torna a scuola, ma si tratta solo di un provvedimento tampone: sino a quando infatti non sarà chiesta l’integrazione per sostenere un maggiore consumo di energia elettrica c’è il rischio che la corrente possa nuovamente saltare. “Per ora la situazione è stata ripristinata – spiega il dirigente scolastico D’Errico- nella tarda mattinata di oggi i tecnici Enel hanno sostituito il contatore, ma attendiamo che il Comune faccia richiesta di integrazione per maggiore consumo. Monitoreremo affinchè questo avvenga nel più breve tempo possibile”.
BrindisiOggi
Prima l’appalto della mensa scolastica senza prevedere il centro cottura. Poi gli impianti sportivi per i quali non sono state pagate le bollette. Poi la scuola con fornitura sottodimensionata.
Ma quando poniamo fine al pressapochismo e all’improvvisazione?
Chi paga le conseguenze di tutto questo sono i cittadini che messi nelle giuste condizioni rispondono al meglio, vedi raccolta differenziata.
I soldi delle nostre tasse finiscono in mille rivoli.
Cosa crediamo che una Società che non viene pagata per un servizio che ha erogato se ne stia con le mani in mano? Ovviamente pretenderà quanto dovuto compresi gli interessi e a pagare saremo sempre noi.