
BRINDISI – Torre Guaceto rappresenta l’Italia agli Stati Generali della pesca che si stanno svolgendo a Jijel, nell’Algeria nordorientale. L’evento è un’occasione di confronto tra i pescatori artigianali e gli enti di gestione delle Aree Marine Protette di tutto il Mediterraneo.
A coordinare l’incontro, finanziato dal Governo algerino, l’organizzazione MedPAN – Rete dei manager delle aree marine protette del Mediterraneo. Questo è il secondo meeting di questo genere: il primo, datato al 2012, si tenne nella Riserva di Torre Guaceto. Il confronto vede pescatori e manager rappresentati del Paese ospitante e quelli di Francia, Spagna, Marocco, Tunisia, Malta e Italia a discutere della trasmissione delle buone pratiche e delle questioni comuni al fine dell’individuazione di soluzioni per la tutela del mare e della fauna ittica. Proprio a Torre Guaceto si replicherà l’incontro nel prossimo giugno, così come richiesto dall’organizzazione.
Torre Guaceto ha portato il proprio esempio di pesca sostenibile: nato oltre 10 anni fa, con attività autorizzate
esclusivamente nella zona C, ai soli pescatori artigianali locali, quindi residenti nei comuni rientranti dell’area dell’AMP, Brindisi e Carovigno. La pesca, consentita con solo un’uscita in mare a settimana, si può svolgere con rete a maglia larga, permettendo così ai pesci giovani di non cadere nelle reti e di riprodursi. Una pratica che ha registrato risultati positivi grazie a rilievi scientifici, dimostrando che a Torre Guaceto la fauna marina è sia numerosa in termini di specie presenti che di esemplari per stock ittico, che si sposta dalle acque protette all’intera costa che, così, ripopola.
La corretta gestione della pesca ha portato allo spill over, ossia allo spostamento dei pesci che lasciano la Riserva una volta che è densamente popolata, e alla dispersione larvale, cioè lo spostamento delle larve verso l’esterno, dove crescono e si riproducono.
Il motivo, questo, per cui il Consorzio negli anni ha spiegato a pescatori ed enti di tutela di tutto il mondo come muoversi per raggiungere gli stessi risultati: al momento sta lavorando all’esportazione della buona pratica nelle altre AMP pugliesi con il progetto Cap Salento, e oggi gode dei benefici dati dell’istituzione del presidio Slow Food della piccola pesca sostenibile di Torre Guaceto.
Agnese Poci
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