1700 dollari per scappare dalle bombe: a Brindisi arrestati i presunti scafisti

BRINDISI-arrivo migranti 15sett (3) Raccolti sufficienti elementi per poter dire che si tratta dei presunti scafisti. Testimonianza dei migranti, tre in un caso, che hanno permesso di individuare i sei uomini che avrebbero organizzato, sotto pagamento, i viaggi della speranza dalle coste libanesi all’Italia. Avrebbero pagato circa 1700 dollari a testa per salire su quei barconi, ammassati come sardine, senza alcuna certezza di arrivare sani e salvi.Scafisti arrestati

Nelle acque libanesi sono stati intercettati dagli uomini della Capitaneria di porto a bordo del pattugliatore Diciotti, al comando del capitano Battaglini, e 594 migranti sono stati  messi in salvo.  Tre diversi soccorsi, sei in tutto i presunti scafisti, due per ogni imbarcazione, cinque egiziani e un libanese, il più piccolo ha 20 anni, il  più grande 58. Grazie all’indizi raccolti dagli uomini della Capitaneria di porto, dalle successive indagini degli  agenti della squadra mobile di Brindisi, al comando del vice  questore Alberto Somma, e del prezioso lavoro dell’Ufficio immigrazione che ormai da mesi lavora senza sosta sotto la guida del dirigente Stefania Occhioni, questa mattina sono stati arrestati i probabili scafisti.  “Uno di questi- racconta il comandante Battaglini- durante le operazioni di soccorso, mentre i viaggiatori erano stati messi in salvo, si era nascosto nella plancia della nave e aveva con se un cellulare satellitare che squillava anche”.barcone immigrati

arresto scafistiUn lavoro di sinergia che ha permesso di ricostruire le modalità dei viaggi della speranza di questi popoli scappati dai loro paesi per cercare la salvezza. Sono siriani, del Bangladesh, del Ghana, la maggior parte chiede protezione ma non vuol restare in Italia, le mete da raggiungere sono la Germania, Francia, Norvegia.  I sei arrestati sono accusati di favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Le indagini, coordinate dal pm Giuseppe De Nozza, sono in corso per ricostruire tutte le fasi.

Intanto i migranti sbarcati ieri sono stati trasferiti presso delle strutture a Venezia, solo 20 sono stati portati al Cara di Restinco, quattro ricoverati all’ospedale Perrino, tra questi una donna incinta al nono mese che aveva delle ferite da ustioni. 102 i bambini, solo tre 17enni non erano accompagnati. Per il resto si trattava di giovani famiglia, con neonati a carico o bambini piccoli scappati dalle bombe.

Lucia Portolano

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