Emiliano propone Tap a Brindisi per ridurre il carbone, ma l’Ad di Enel nel suo piano industriale annuncia il contrario

Francesco Starace
Francesco Starace

BRINDISI- I conti senza l’oste. Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano propone a Tap di spostare l’approdo del gasdotto da Melendugno a Brindisi e vede in questa ipotesi la possibilità di diminuire l’utilizzo del carbone facendo riferimento alla centrale termoelettrica Enel di Cerano. Lo ha scritto su twitter, e lo ha dichiarato più volte pubblicamente. Insomma per risolvere il problema carbone per Emiliano bisogna portare a Brindisi il gas. Ma questa prospettiva del neo governatore va a collidere con le ultimissime dichiarazioni dell’amministratore delegato dell’Enel Francesco Starace che ieri presentando il piano industriale agli analisti finanziari ha chiaramente dichiarato “che Enel nel lungo periodo tende ad un abbandono delle fonti tradizionali”, (quindi alle fonti fossili, compreso il gas). Secondo Starace il futuro è nelle rinnovabili.

Sul tema del gas di una riconversione della centrale a Brindisi, Enel si era già espressa nel 2012 quando rispose all’allora presidente della Provincia Massimo Ferrarese, dichiarando che era una via impercorribili dal punto di vista economico, industriale e degli investimenti già adottati, come  i 2milioni di euro per il carbonile coperto che entrerà in funzione nel breve periodo. Insomma per Enel una conversione non conviene, e non pare che abbia cambiato idea.

Insomma per riconvertire la Federico II bisognerebbe ricostruirla da capo, a questo si aggiunge che il carbone costa meno del gas, così come avevano già fatto notare in passato i tecnici della società energetica. In Italia quasi tutte le centrali a gas non funzionano più.

elisa marianoE qualche puntualizzazione ad Emiliano arriva proprio dall’interno del suo partito. L’onorevole Elisa Mariano esprime tutte le sue perplessità su questa strategia, e dichiara il suo no allo spostamento. “In merito alla vicenda TAP vorrei, innanzitutto, ricordare che non siamo più nella fase di individuazione dell’approdo- spiega Mariano- Questa fase, non senza difficoltà, si è da tempo conclusa con un decreto di VIA che individua, nel sito di Melendugno, il luogo in cui far giungere l’approdo del gasdotto. Questa decisione non è certo il frutto dei desiderata di qualche politico, ma di tutti i tecnici che per mesi sono stati impegnati nella valutazione di impatto ambientale dell’opera. Giova ricordare inoltre che, sempre secondo i tecnici, tutti i siti del brindisino, già valutati in sede di VIA in comparazione con il sito di Melendugno, sono stati esclusi perché avrebbero reso l’opera più rischiosa ed impattante sul piano ambientale. E questo, non solo per il manto di posidonia disteso davanti alle nostre coste, ma per la forte antropizzazione di queste aree, per la presenza di numerosissimi impianti industriali a rischio di incidente rilevante, per la presenza di un mega deposito di GPL, per la fragilità della nostra falesia già messa a dura prova dalla imponenza della Centrale di Cerano e del suo lunghissimo nastro trasportatore. Ancora oggi siamo area a elevato rischio di crisi ambientale, sito di interesse nazionale per le bonifiche, e non c’è studio, osservazione, riflessione, che non ricordi come per quest’area sia insostenibile, nella pratica e nella teoria, aggiungere ulteriori aggravi sul piano ambientale. Solo chi non conosce la storia politica e le tante battaglie ambientali condotte può pensare che sia possibile farlo.”

La deputata democratica rigetta l’argomentazione secondo cui accogliere oggi TAP significherebbe, forse, in un domani non ben precisato, avere qualche chance di riconvertire a gas la Centrale di Cerano. “Questa ipotesi- aggiunge- appare infondata ed irrealizzabile. Questo domani potrebbe arrivare talmente tardi che per ENEL sarebbe più conveniente chiudere la centrale piuttosto che investire nella sua riconversione. Non può esistere la politica dei due tempi su questioni di tale portata.”

Lucia Portolano

 

1 Commento

  1. Questa vicenda si tinge di giallo , prendendo gli aspetti in cui una regia occulta fa comparire la xylella sul teritorio di Torchiarolo facendo svalutare drasticamente il valore dei terreni , adesso si apprende della volontà di far attraversare la tap sul territorio Brindisino palesando la possibilità di una riconversione della centrale di Cerano ..Troppe analogie …Come si dice a Brindisi… ” APRIMU LI UECCHI ” A buon intenditor poche parole.

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