Chi era Gianni D’Errico, il cantautore brindisino al quale sarà dedicata la piazzetta del Verdi

BRINDISI  –  (da il7 Magazine) Gianni D’Errico è stata una luminosa meteora del panorama musicale italiano e se il destino non lo avesse portato via a soli 26 anni, oggi ancora ne parleremmo ascoltando chissà quante canzoni. A questo cantautore brindisino, che nasce il 16 settembre del 1948 e scompare nel 1975 a causa di un incidente stradale, sarà dedicata la piazzetta antistante il Nuovo Teatro Verdi di Brindisi. La Giunta comunale, con delibera n. 125 dello scorso 10 aprile, ha accolto la proposta di una delegazione di musicisti brindisini di intitolare a Gianni D’Errico la piazzetta antistante l’ingresso principale del Teatro Verdi, tratto ricompreso tra la piazzetta Giustino Durano, via Santi, via Casimiro, piazzetta Sottile De Falco e via San Pietro degli Schiavoni. Dopo il parere favorevole della Terza Commissione consultiva consiliare permanente dello scorso 12 febbraio, la Giunta comunale ha quindi approvato la nuova denominazione. La Fondazione Nuovo Teatro Verdi, che ha sede presso il Teatro,  avrà un nuovo indirizzo: Largo Gianni D’Errico.

Per quanto sia stata breve la vita di questo cantautore brindisino, la sua arte ha comunque lasciato un segno profondo nella discografia italiana. A raccontare Gianni D’Errico è il fratello Francesco che in questi giorni raccoglie l’eredità di affetti e stima che Gianni ha lasciato.

“Sono emozionato- ha detto Francesco D’Errico- con questo riconoscimento è come se Gianni tornasse a vivere. Lui che ha sempre creduto nella sua musica e che in pochi anni era riuscito a lavorare con grandi artisti italiani”.

Gianni D’Errico nasce nel 1948 e trascorre la sua prima gioventù in una casa in via Mecenate, al quartiere Commenda, ha due fratelli e una sorella, e una unica grande passione : la musica.

“Mio padre gli diceva sempre di studiare, lui frequentava il commerciale- racconta Francesco- mio padre voleva che lavorasse in banca e lo scoraggiava dicendo che era difficile. Ma Gianni continuava a partecipare a tanti concorsi locali”.

Gianni D’Errico ha sedici anni quando impara a suonare la chitarra ma non passa molto che si appassiona anche al pianoforte. Gianni ha un animo sensibile e scrivere canzoni gli riesce facile perché come diceva lui “le parole arrivano dal cuore”.

“Lui continuava a scrivere, scriveva sempre anche la notte- dice il fratello- Noi vivevamo in via Mecenate alla Commenda. Lui la notte scriveva nella sua camera che era accanto alla mia. Lui, a un certo punto, mi svegliava con il suono della chitarra e poi mi chiedeva cosa pensassi della sua musica , se le note andavano bene. Io ero più piccolo di sette anni ma lo ascoltavo”.

Gianni si diploma a 17 anni, in anticipo di un anno e invece di  andare a lavorare in banca, come voleva il padre, si iscrive ai concorsi canori. A 20 anni fa il suo primo provino per la RCA senza particolare fortuna. Ma nel 1969 ci riprova partecipando al Festival di Castrocaro dove arriva in finale con la canzone “Il fantoccio”, ottenendo questa volta un contratto con la CGD che rimane positivamente impressionata dalle sue doti di performer.

“Era il ’69 e lui partecipò al concorso di Castrocaro. Era giovanissimo. Su 30mila partecipanti, dopo tante selezioni, riuscì ad arrivare tra i primi 12 finalisti ed uscì in televisione- racconta Francesco D’Errico- Perché chi vinceva Castrocaro andava a Sanremo. Allora c’erano delle scuderie musicali, ti facevano un contratto ma poi decidevano loro se farti partecipare a Sanremo. Gianni partecipò alla finalissima. Tutta Italia lo vide e poi la sera stessa in diretta , ci comunicò che Caterina Caselli, che all’epoca aveva la CGD, gli aveva proposto una scrittura discografica per 5 anni. Lui aveva solo 20 anni”.

Da quel momento in poi la carriera di Gianni D’Errico decolla ed a soli 20 anni comincia a lavorare con grandi artisti.

“La discografica della CGD fu la svolta, perché lui si trasferì a Roma per lavorare- dice Francesco- Lo fecero partecipare l’anno dopo al Cantagiro ’70. E quella fu la seconda volta che uscì in televisione. Il Cantagiro era una manifestazione di  Ezio Radaelli, una manifestazione canora itinerante estiva che si svolgeva ogni anno in Italia. Il Cantagiro era una manifestazione bellissima, giravi l’Italia con la scuderia di altri artisti, avevi lo spaiderino. E i cantanti venivano accolti con entusiasmo in tutte le 19 tappe. Era una condivisione di vari artisti. L’ultima serata del Cantagiro, con mio fratello c’era Gianni Nazzaro e altri cantanti che poi hanno continuato. Gianni, purtroppo, si fermò dopo cinque anni”.

Sono gli anni ’70 e Gianni D’Errico comincia a farsi conoscere, esce diverse volte in televisione e partecipa ai programmi radiofonici.

“Dopo il Cantagiro Gianni scrisse “Tu mi stracci il cuore, mi stracci l’anima” con la Caselli, poi fece un altro 45 giri “Precipitando verso Dio”- dice Francesco- Gianni uscì con questa canzone anche su Tv Sorrisi e Canzoni, era stato anche alla trasmissione di Renzo Arbore e Boncompagni “Super Sonic”.

Dopo due anni con la CGD, la vita di Gianni è pronta una nuova svolta e da Roma si trasferisce a Milano, sono gli anni in cui lavora con Maurizio Vandelli e la sua Equipe 84 per la quale Gianni fa da voce, coro e pianoforte.

“Lui scriveva delle cose che probabilmente non erano tanto commerciali, ma a lui non interessava, lui diceva “Quello che scrivo nasce dal cuore non mi possono imporre”. In quegli anni conobbe Maurizio Vandelli e Paolo Siani dell’Equipe 84- racconta Francesco- Lui si convinse che passando all’Ariston con Maurizio Vandelli avrebbe esaudito tutto ciò che lui aveva nella sua mente di artista. Quindi lasciò la casa discografica della Caselli e si passò all’Ariston di Milano dove poi scrisse il suo ultimo album “Antico teatro da Camera”. Che poi è stato rimesso in vendita nel 2008”.

Antico teatro da Camera prodotto da Maurizio Vandelli e stampato in tiratura limitata è considerato oggi uno tra i più rari vinili italiani d’autore.

Gianni D’Errico lo ricordiamo anche per altre collaborazioni importanti come quella con Patty Pravo.
“In quel periodo, nel 74, Gianni aveva scritto Toccami, una canzone che doveva inizialmente cantare Patty Pravo ma poi decisero di farla cantare a Gianni- ricorda il fratello- Ma poi dopo anni Patty Pravo ha fatto una cover di mio fratello ed ha interpretato questa canzone che poi è stata fatta girare sui social”.

La carriera di Gianni D’Errico si spegne il 7 settembre del 1975 quando questo grande artista resta vittima di un incidente stradale. In quel periodo Gianni era proiettato verso un futuro musicale luminoso, quello che con tanta fatica si era guadagnato componendo la notte nella sua cameretta di via Mecenate. La sua musica però resta e i suoi dischi oggi sono considerati una rarità da collezione.

Lucia Pezzuto

per il7 Magazine

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