Impianto di compostaggio ad Erchie, la società assicura: “alta tecnologia nel rispetto dell’ambiente”

ERCHIE-  diego-tecceIntendono realizzare un impianto di compostaggio ad Erchie  ad alta tecnologia, il progetto ha  già ottenuto le autorizzazioni. La società Heracle del Veneto viene ad investire da queste parti, ma una parte della comunità locale protesta contro l’insediamento. La stessa società ha già un impianto gemello a Trento che ha ottenuto la bandiera verde di Legambiente. BrindisiOggi.it ha intervistato Diego Tecce è il presidente di Heracle.

Avete già un impianto a Trento che ha ottenuto anche la bandiera verde di Legambiente perché venire ad investire al sud. E perché avete scelto Erchie?

“I rifiuti delle raccolte differenziate devono seguire un percorso di “recupero” che può avvenire solo esclusivamente in impianti dedicati.

Questi impianti dedicati al trattamento delle frazioni organiche dei rifiuti urbani, sono ubicati prevalentemente al nord Italia, il che significa far viaggiare i rifiuti per tutta la penisola su percorsi a volte superiori anche di mille Km.

Abbiamo quindi deciso di non ulteriormente investire in ampliamenti di impianti esistenti al nord, ma di realizzarne di nuovi dove più necessari e dove il rifiuto viene prodotto.

La localizzazione prevista risulta logisticamente idonea in quanto rende il compostaggio di Erchie baricentrico rispetto alle Province di BR-TA e LE. Risulta ben servito dalla limitrofa superstrada consentendo alla viabilità di evitare i centri urbani. Inoltre, realizzare un impianto modello al Sud ci permette di dimostrare la validità di questo sistema per poterlo replicare in altre aree del Sud Italia dove, lo si vede tutti i giorni, c’è ne un grande bisogno.”

Perché questa comunità dovrebbe accettare di buon grado questo insediamento?

“Mi rendo conto che non possa essere semplice per una comunità come quella di Erchie accettare sul proprio territorio una realtà complessa di cui si conosce ben poco. Quello che posso assicurare è la nostra volontà di procedere in maniera trasparente, osservanti delle norme, e rispettosi del territorio. Questa iniziativa porterà dei benefici occupazionali, alcune attività indotte, con una conseguente ricaduta economica per la comunità e questo vantaggio non deve essere inteso come monetizzazione del disagio.”

Cosa è un impianto di compostaggio. E quali le caratteristiche del vostro progetto?

“Il compostaggio da noi proposto è un’attività ad alta tecnologia ed è la migliore pratica per il trattamento degli scarti organici da cui si ricava un ottimo fertilizzante.

E’ un processo spontaneo che noi in impianto gestiamo in ambiente confinato, potrei dire semplificando “sotto vuoto” dove è possibile controllare e gestire ogni fase di lavorazione in tutta sicurezza. Il progetto prevede un trattamento di “digestione anaerobica” che permette di compiere la prima fase, quella maggiormente odorigena in ambiente chiuso ermetico.

Il risultato è una struttura non impattante in termini di odori.

Non è un impianto pilota, né un prototipo, ma il frutto di ventennali esperienze gestionali delle nostre Società in questo settore.”

Da dove arriveranno i rifiuti da trattare? E come intendete gestire il vostro business visto che il piano regionale sui rifiuti prevede già la realizzazione di tre impianti nella provincia di Brindisi?

“L’impianto verrà realizzato per sostenere le raccolte differenziate del territorio nel rispetto del principio di prossimità come previsto dalla normativa nazionale. E’ nostra consuetudine dare priorità al territorio ospitante tanto che con il Comune di Erchie è già stata sottoscritta una convenzione in tal senso. Tuttavia a fronte della possibile attuazione del piano Regionale dei RU, essendo le raccolte differenziate non soggette a bacinizzazione, ci si potrà approvvigionare dalle Province limitrofe o eventualmente sopperire ad esigenze emergenziali di altri territori, come per altro si sta già facendo in Veneto con i rifiuti Pugliesi.”

La comunità di Erchie teme per l’impatto ambientale sul territorio. Si sente di rassicurare la popolazione?

“Certo che sì. Tecnicamente operiamo una igienizzazione delle matrici in ingresso per cui il materiale permane per 20/25 gg. a temperature superiori ai 55°C. Questa condizione ha lo scopo di eliminare tutti gli agenti patogeni presenti. Temperature e tempi di esposizione nonchè le stesse modalità di gestione non sono state scelte da noi empiricamente, ma sono indicate dalle norme e confermate dalle comunità scientifiche nazionale ed internazionale

Non rileviamo rischi sanitari di alcun tipo, come per altro decretato dalla Pubblica Autorità.”

Dopo che una parte del territorio si è mostrata ostile nei confronti di questo impianto come intendete procedere?

“Intendiamo realizzare l’impianto e gestirlo con la massima attenzione in modo scrupoloso, nel rispetto assoluto delle norme e con atteggiamento rispettoso della comunità che ci ospita.

In merito ai rapporti con il territorio siamo disponibili al confronto e al dialogo purchè sereno ed obbiettivo.”

Qualche giorno fa il geologo Franco Magno, noto esponente locale di Legambiente dopo essere stato sul vostro impianto a Trento ha sollecitato una provocazione, chiedendovi se quello di Erchie avrà le stesse caratteristiche in termini di rispetto per l’ambiente. Cosa risponde?

“Ci rende orgogliosi il fatto che la visita del Prof. Magno, ma anche dei cittadini che su nostro invito hanno potuto vedere l’impianto di Faedo, abbiano potuto testimoniare la validità del nostro progetto.

In modo particolare al Prof. Magno garantisco la nostra più ampia disponibilità alla discussione di possibili miglioramenti dell’impianto e auspichiamo l’individuazione di un qualificato tavolo tecnico dove discutere di eventuali “Piani di Gestione”; al contempo stiamo valutando la possibilità di migliorare, a maggiore garanzia pubblica, il Piano di Monitoraggio e Controllo e di predisporre un documento da, eventualmente, condividere, per il riutilizzo del “compost di qualità” prodotto nell’impianto.”

Un’ultima domanda. Ritiene che ci siano strumentalizzazioni politiche in merito alla realizzazione del vostro progetto?

“Questa è certamente una cattiva domanda! Noi non vogliamo fare Politica.

Ma non posso non far notare che quasi tutte le parti politiche concordano su questa soluzione per la frazione umida ed alcuni addirittura riportano nei loro programmi elettorali “la realizzazione di impianti di compostaggio”….

Anche Legambiente, del resto, dopo un lungo esame dell’impianto di Faedo, ha ritenuto attribuirgli la bandiera “verde”; ebbene, noi intendiamo fare dell’impianto di Erchie un modello tanto ambientalmente compatibile da renderlo fra i migliori del Paese.”

BrindisiOggi

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