Lo minacciano di morte e tentano estorsione, la vittima sporge denuncia: arrestato il presunto mandante

OSTUNI –  Per un prestito di 100 euro erano arrivati sino a 1500 euro, minacce di morte nei confronti di un ragazzo: gli investigatori di Ostuni identificano il presunto mandante e l’ideatore delle richieste estorsive.  La Polizia di Stato, nella tarda serata di ieri, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un soggetto del posto per i reati di tentata estorsione e rapina aggravata. Si tratta di Donato Greco, 48 anni, pluripregiudicato con una condanna alle spalle ad oltre vent’anni per omicidio volontario. Secondo le indagini sarebbe il mandante e l’ideatore di richieste estorsive.

Le verifiche da parte degli Agenti del Commissariato di Ostuni sono partite dalla denuncia di un cittadino che ha riferito di essere nella morsa di alcuni soggetti che pretendevano denaro. Il motivo riguardava una modesta somma di denaro non corrisposta nei tempi richiesti. Ne è scaturito un continuo di telefonate, messaggi whatsapp e chiamate vocali sino a 60-70 al giorno. La pressione psicologica era così forte che il denunciante aveva addirittura pensato di farla finita, gesto estremo dal quale veniva fatto desistere dal padre che lo ha convinto a rivolgersi alla Polizia.

Gli investigatori hanno constato le pesanti minacce di morte, la volontà di impossessarsi dell’auto del ragazzo e l’applicazione di una sorta di tasso usurario: da 100 euro si era arrivati a 1500 euro. La situazione era divenuta insostenibile e, pertanto, alla richiesta dell’ennesimo incontro per riscuotere il denaro, si predisponeva un servizio di polizia che permetteva di arrestare in flagranza per tentata estorsione due dei tre aguzzini, rispettivamente Gianluca Blasi e  Katia Savina, entrambi noti e con diversi precedenti a loro carico.

Da ulteriori approfondimenti investigativi è emerso come i due arrestati fossero d’accordo con Greco che sarebbe stato il vero e proprio organizzatore dell’estorsione.

Nell’immediatezza fu denunciato a piede libero ma, a distanza di poco meno di un mese di serrate indagini da parte del Commissariato della Città Bianca diretti dalla locale Procura, Greco o è stato associato presso la casa circondariale di Brindisi.

 

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