Margheriti: “Iurlaro faccia i nomi non spari sull’antiracket”

INTERVENTO-  E’ con amarezza che intervengo a nome dell’associazione che rappresento dopo che l’argomento, della vostra intervista all’imprenditore vittima di racket, è stato oggetto di discussione in seno al direttivo riunitosi in giornata per altri punti all’ordine del giorno.

Premesso che ho apprezzato l’intero montaggio dell’intervista complimentandomi con voi e mostrando sostegno morale e disponibilità personale all’imprenditore vittima, non fosse per altro che anche io  con storie, sfaccettature e tempi diversi ho vissuto e vivo un dramma umano continuo di cui non è il caso e contesto di sviscerare.

In funzione di tutto questo ho reputato esprimere privatamente la mia vicinanza rispettando il dramma di una persona che comprendo perfettamente pensando fosse giusto che fosse raccontata la sua tragedia, condividendo il messaggio che grazie ad un’ottima gestione della giornalista è stato ben  comunicato, non condividendo  ma comprendendo la rabbia e la provocazione del “non lo rifarei” perché continuerò sempre a dire che la via maestra per recuperare la dignità di uomo è e sarà sempre e solo la denuncia.

Considerato che la nostra associazione è “giovanissima” nata in conseguenza ad esperienze di vita reali, con il sentimento di ripudio verso ogni forma di azione e oppressione mafiosa da parte di ogni componente, passioni di civiltà che hanno spinto un gruppo di uomini e donne a riunirsi e creare un’antimafia sociale mettendoci la faccia cercando di dare coraggio a chi è ancora oppresso ( e ce ne sono tantissimi), cercando di rappresentare un punto di riferimento per la vittima vessata il cui stato psicologico è tragico prima e dopo la denuncia, ma ci sarebbe tanto da dire rischieremmo di essere riduttivi.

In virtù di tutto questo non considerandoci parte in causa non possiamo tacere dinanzi ad affermazioni generiche da parte del Senatore Iurlaro contro l’operato delle associazioni antiracket o dell’antimafia sociale in generale, se il senatore Iurlaro  è convinto della gestione negativa dell’ente associativo che ha gestito male il caso specifico, i cui dettagli non conosco, che facesse chiarezza  o riferimento ben definito, non si può mettere in discussione l’intero operato dell’associazionismo antimafia che negli anni ha prodotto risultati eccellenti  i cui esponenti spesso hanno vissuto e vivono vite blindate per averci messo la faccia ed in alcuni casi anche la vita.

Per cui se errore c’è stato è giusto lo si metta in evidenza, parlando di chi lo ha commesso però.

 Considerando inoltre che oggi l’imprenditore in questione ricopre lo status di testimone di giustizia, il Senatore Iurlaro farebbe meglio ad integrare la propria interrogazione, dopo aver approfondito  seriamente l’argomento, andando a trattare le tragedie dei testimoni di giustizia in Italia,come quella dell’imprenditore,  semplici cittadini che non hanno chinato la testa alle mafie e hanno avuto il coraggio di denunciare, a loro sono riconosciuti dei diritti miseri e inferiori al collaboratore di giustizia che è un ex mafioso,  in questo caso la responsabilità non è di un’associazione ma del legislatore, è questa la strada da seguire.

Sui drammi  delle tragedie dei testimoni di giustizia c’è chi nel tempo si è costruito una carriera  autoeleggendosi  loro interlocutore senza mandato e spesso senza neanche conoscerli e mi riferisco a “pseudo professionisti” dell’antimafia sociale, che per fortuna sono pochi, e su quelli che sarebbe opportuno una sana e seria verifica.

 La gravità di effetti sociali di questo dibattito, spero che il Senatore della Repubblica Iurlaro la comprenda, la politica di qualsiasi fazione essa sia farebbe bene a occuparsi di questo, ma nello specifico però,  senza andare a generare dubbi su tanti volontari che hanno il coraggio di credere in una società civile  contro le mafie con rischi e pericoli annessi, in cui un cittadino che denuncia sia considerato la normalità e non un Eroe,  spesso sostituendo le Istituzioni politiche che fanno finta di non vedere.

Paride Margheriti

Presidente Anti racket Torre Santa Susanna

 

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