Tentativo di furto, un uomo trovato morto nell’auto di un mesagnese

Tentano un furto in un’azienda, e i carabinieri trovano un uomo  primo di vita in un’auto, di proprietà di  un mesagnese.

È successo a Squinzano. Nella notte tra sabato e domenica, un uomo è stato trovato morto all’interno dell’abitacolo di una vettura intestata ad un mesagnese, attualmente detenuto.

L’auto, una Renault Clio, era impantanata all’interno di un recinto della zona industriale del comune salentino, un deposito di materiale per l’edilizia il cui cancello era stato forzato. Attorno alla vettura, sono stati trovati diversi arnesi per lo scasso e alcuni lucchetti e un gruppo elettrogeno.

Il corpo dell’uomo, Renato Milito, 63enne di Trepuzzi, è stato ritrovato dai carabinieri e dalla vigilanza, dopo una chiamata che avvertiva della presenza della vettura in zona.

Secondo la ricostruzione degli investigatori i malviventi avrebbero abbandonato Milito (loro presunto complice) nella vettura,  e loro sarebbero scappati.

I complici avrebbero tentato di tirar fuori l’auto dal pantano, poiché aveva un cavo da traino attaccato. Fallito il tentativo e ormai fallito il colpo, hanno lasciato Milito nella vettura.

Per gli inquirenti, Renato Milito è morto d’infarto, giacché sul suo corpo non erano evidenti segni di colluttazione o violenza. Milito è il padre di Salvatore, oggi in carcere con l’accusa di duplice tentato omicidio.

Ad indagare, sono i Carabinieri di Lecce e Campi Salentina. La Clio intestata ad un mesagnese detenuto potrebbe indirizzare le indagini verso la pista dei furti in trasferta, con un basista del luogo,  ma i militari non escludono nessuna pista.

Agnese Poci

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