Slot machine e scommesse, così la mala ricicla i soldi e fa cassa

BRINDISI – (da Il7 Magazine) Soldi sporchi che si ripuliscono attraverso la gestione “lecita” delle slot machine, o molto spesso sono le macchinette, attraverso meccanismi illegali, a produrre ricchezza per i gruppi criminali. Negli ultimi anni la provincia di Brindisi è piena di sale gioco, dove la gente trascorre intere giornate, notte compresa. Qualcuno si porta anche lo spazzolino da denti. Nella relazione del primo semestre del 2018 della Direzione distrettuale antimafia consegnata al Parlamento è emerso che tra i canali di approvvigionamento delle organizzazioni criminali del territorio brindisino ci sono anche le scommesse illegali on-line e la gestione e il noleggio delle slot machine. I giochi vengono utilizzati sia per far ripulire i soldi ma anche per produrli a sua volta. L’attenzione della Guardia di finanza di Brindisi su questo settore è molta alta. Nel triennio 2016- 2018 le fiamme gialle hanno eseguite 520 interventi, di cui 55 sono risultati irregolari. Si tratta dell’11 per cento. In tutta la provincia erano stati aperti 15 punti clandestini di raccolta scommesse. Si puntava su tutto. Solo una settimana fa sono stati denunciati due responsabili di un’associazione ricreativa di Tuturano, all’interno della quale si giocavano scommesse clandestine. I giocatori puntavano su partite di calcio del campionato italiano ma anche su squadre straniere. Il sito delle scommesse era collegato anche con corse automobilistiche o alle partite di basket. Sono state sequestrate le apparecchiature, il computer e dei soldi. Il gioco amministrato in Italia, essendo in regime di monopolio, si basa su un sistema di concessioni statali rilasciate, all’esito di procedure ad evidenza pubblica, ad operatori economici privati. “L’azione della Guardia di finanza a tutela del monopolio statale non è volta solo al contrasto ai fenomeni di abusivismo e di illegalità che interessano il settore dei giochi – spiega Pierpaolo Manno, comandante provinciale della Guardia di finanza di Brindisi –  ma anche alle violazioni fiscali connesse alle imposte sui redditi, e ai fini del Preu e dell’imposta unica sulle scommesse e sui concorsi pronostici. Puntiamo ad aggredire tutte le forme di illegalità che riguardano il mancato pagamento dei tributi previsti, l’assenza delle concessioni e delle autorizzazioni di legge e la presenza di organizzazioni criminali nella gestione delle attività lecite e illecite”.

Quando si parla di gioco illegale e di slot machine le frodi sono diverse. Negli anni gli investigatori durante le indagini hanno scoperto diversi meccanismi di incassi facili.  In primo luogo c’è  la manomissione e alterazione degli apparecchi da gioco con vincita in denaro. Questo permette di non registrare le raccolte nei contatori fiscali degli apparecchi e quindi la conseguente sottrazione di base imponibile ai fini del prelievo erariale unico e delle imposte dirette. I finanzieri hanno scoperto l’installazione di dispositivi che permettevano di gestire una modalità di gioco alternativa a quella lecita, omettendo l’invio dei dati alla rete telematica gestita dallo Stato con la conseguente evasione fiscale.

Il meccanismo era semplice:  veniva inserita una doppia scheda di gioco all’interno di un doppio-fondo alla base dell’apparecchio che legge le giocate clandestine che quindi non venivano comunicate alla rete telematica dei Monopoli. In altri casi invece i gestori utilizzano congegni vietati e completamente illegali: vecchi apparecchi di videogiochi alterati e manomessi con pulsanti di funzionamento attivati a volte con un radiocomando che viene gestito dell’esercente, o attraverso una combinazione di tasti. I titolari dei centri scommesse o delle sale gioco si sono attrezzati anche  con l’istallazione di apparecchi illegali per la raccolta a distanza di giochi, i cosiddetti Totem. Tali congegni sono forniti di un computer mediante il quale è possibile il collegamento alla rete internet e la partecipazione alla vastissima gamma di offerta di gioco presente sul web, alcuni conformi alla disciplina nazionale, ma altre invece illegali, in quanto proposte da soggetti privi della concessione per operare in Italia. È diffusa ormai anche l’abusiva raccolta di scommesse per conto di allibratori esteri, tramite l’utilizzo di Centri Trasmissione Dati (C.T.D.) non autorizzati, che illecitamente accettano scommesse, riscuotendo le poste di gioco e liquidando le relative vincite. Si tratta di agenzie attive sul territorio nazionale, che fanno da intermediari tra lo scommettitore e il bookmaker, ed hanno il compito di raccogliere le giocate e di trasmetterle per via telematica, all’organizzatore movimentando contestualmente su appositi conti esteri gli importi corrispondenti alle giocate incassate e alle eventuali vincite.

Questo genere di scommessa, non essendo soggette ad alcuna forma di presidio da parte delle autorità, non sono né tracciate né controllate, oltre che sottratte ad imposizione fiscale. Negli ultimi anni si è diffuso anche il gioco d’azzardo on line, con innumerevoli casinò in rete e altri siti non autorizzati ad operare in Italia. Per il contrasto del gioco illegale online è stato istituito un nucleo specializzato della Guardia di finanza che si occupa dei reati tecnologici. In queste ultime settimane il comando regionale delle fiamme gialle ha attuato un piano straordinario contro il gioco illegale e le scommesse clandestine.

Lucia Portolano

(da Il7 Magazine)

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