FPCGIL: “Emergenza al Perrino, peggio la toppa del buco”

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INTERVENTO/ Quando si dice “peggio la toppa del buco”. Le “precisazioni” della ASL Brindisi, in risposta alla nostra nota sindacale con cui si denunciavano criticità gravi e strutturali legate alla mancata attivazione del servizio di Radiologia Interventistica presso l’Ospedale Perrino, si rivelano un esercizio di equilibrismo retorico che nulla aggiunge in termini di risposte concrete. Anzi, confermano – tra le righe – lo stato di allarmante precarietà del sistema.

Ma veniamo ai fatti. Una paziente ha rischiato di non ricevere per tempo un trattamento salvavita per la mancanza di un servizio essenziale. La ASL afferma che tutto si è svolto “secondo protocollo”, salvo poi ammettere che l’attivazione dell’ambulanza è avvenuta “con una difformità procedurale”. Un paradosso che non tranquillizza: in un contesto di emergenza, con un solo autista presente in servizio e ben cinque ambulanze ferme, ogni minuto è cruciale. Le responsabilità organizzative sono evidenti, ma eluse.

Inaccettabile anche la risposta in merito alla Radiologia Interventistica. Da mesi si proclama la “riattivazione” del servizio, ma resta tutto sulla carta. Si parla di protocolli condivisi con altre province – Lecce, Taranto – per supplire all’assenza del servizio a Brindisi, ma non si spiega perché un ospedale hub non possa contare su una dotazione autonoma e continuativa. L’annuncio del concorso per il Direttore della Struttura Complessa suona come l’ennesimo tentativo di spostare in avanti la responsabilità. Come se nominare una figura apicale, da sola, bastasse a colmare vuoti di personale, strumenti e risorse.

La FP CGIL Brindisi non ha mai creato allarmismi. Siamo allarmati.

Siamo allarmati da liste d’attesa fuori controllo, da posti letto che si riducono sistematicamente invece di attivare posti letto previsti da un piano di riordino che è stato applicato invece nella parte in cui si prevedevano disattivazioni di servizi e unità operative. Siamo allarmati da un piano assunzionale inesistente, dall’assenza di una visione strategica per il territorio, da agende chiuse che impediscono perfino la programmazione delle cure. E mentre queste criticità si susseguono, la risposta dell’Azienda appare sempre uguale a se stessa: l’annuncio dell’imminente espletamento di un concorso per individuare un nuovo Direttore o, in alternativa, la reiterazione di formule comunicative che, pur nella loro forma rassicurante, non affrontano le reali fragilità di tipo programmatorio e gestionale che affliggono il sistema sanitario provinciale.

La sanità pubblica brindisina si regge sull’abnegazione quotidiana di medici, infermieri, OSS e tutto il personale sanitario, non certo su annunci, rinvii e rassicurazioni. Ogni giorno si lavora ben oltre il limite per offrire risposte dignitose a un territorio dimenticato, costretto sempre più spesso a rivolgersi altrove: Lecce, Taranto, Bari, persino Monopoli-Fasano.

Se c’è sfiducia nei confronti del sistema sanitario provinciale, non è certo a causa di chi denuncia. È semmai per il senso di abbandono che avvertono i cittadini e i lavoratori, e che chi ha responsabilità gestionali dovrebbe affrontare con serietà e trasparenza, anziché con comunicati autoassolutori.

Sorprende poi la critica per il mancato “confronto preventivo” con la Direzione, come se la trasparenza sindacale fosse un errore formale. La FP CGIL Brindisi non si è mai sottratta al confronto, quando questo è stato serio, rispettoso e orientato a soluzioni concrete. Ma non possiamo accettare che, di fronte a disservizi potenzialmente lesivi della salute pubblica, la priorità sia discutere il tono e non la sostanza.

La FP CGIL Brindisi continuerà a segnalare tutto ciò che non funziona e lo farà con fermezza, competenza e rispetto. Non intendiamo più tollerare rinvii, omissioni, o risposte elusive. La sanità pubblica non si difende con i comunicati, ma con i fatti.

Il segretario Generale FPCGIL Brindisi

Luciano Quarta

Il coordinatore alla Sanità FPCGIL Brindisi

Francesco Pollasto

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