
BRINDISI- Il Centro ustioni dell’ospedale Perrino di Brindisi, diretto da Giuseppe Minunni, si conferma punto di riferimento a livello nazionale per il trattamento dei grandi ustionati. Nella serata di ieri, intorno alle 20.30, un G-650 del 31° Stormo di Ciampino è atterrato a Brindisi con a bordo una donna di 47 anni di Perugia trasferita con urgenza dal presidio universitario del capoluogo umbro al Centro ustioni del Perrino.
La paziente è stata immediatamente presa in carico dagli operatori e trasferita in Rianimazione al Perrino, unità operativa diretta da Massimo Calò: le sue condizioni sono gravi, con ustioni sul 50% della superficie corporea.
“Il trasferimento della paziente dall’ospedale di Perugia al Centro ustioni del Perrino – ha affermato Maurizio De Nuccio, direttore generale della Asl Brindisi – conferma ancora una volta il riconoscimento a livello nazionale dell’eccellenza di questa struttura. Il centro rappresenta un punto di riferimento imprescindibile nel trattamento dei pazienti ustionati gravi, grazie a percorsi di cura altamente specializzati e ad un’organizzazione che garantisce risposte tempestive ed efficaci. Un plauso particolare va al dottor Giuseppe Minunni e al dottor Massimo Calò, la cui professionalità e competenza costituiscono la base di un lavoro che si distingue nel panorama sanitario italiano”.
Andrea Molino, direttore medico dell’ospedale Perrino, ha aggiunto che “l’arrivo della paziente dall’Umbria è la dimostrazione concreta del ruolo centrale che il nostro Centro ustioni riveste nella rete nazionale delle emergenze. Qui lavorano équipe multidisciplinari capaci di affrontare casi di elevata complessità, unendo esperienza clinica, ricerca e tecnologie avanzate. Voglio sottolineare il valore del lavoro quotidiano svolto dal dottor Giuseppe Minunni e dal dottor Massimo Calò: il loro impegno, insieme a quello di tutti i professionisti coinvolti, garantisce cure di altissimo livello e conferma l’ospedale Perrino come presidio di eccellenza a tutela della salute dei cittadini”.
Minunni ha voluto porre l’accento sul lavoro di squadra, sottolineando che “da soli non si può fare nulla. Senza un apporto multidisciplinare, non è possibile trattare pazienti così delicati. Il ruolo dell’infettivologo e del rianimatore/anestesista, ad esempio, è fondamentale: a Brindisi abbiamo la fortuna di poter contare su équipe altamente specializzate, guidate rispettivamente da Salvatore Minniti e Massimo Calò, la cui interazione col centro rende la cura dei grandi ustionati un’eccellenza del sistema sanitario locale. Medici, infermieri, oss e tutti gli attori coinvolti hanno saputo fare tesoro degli insegnamenti derivanti dalla lunga storia di questo centro che, non a caso, è il secondo in Italia per creazione”.
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