“Dati allarmanti”, chiesta la dichiarazione dello stato di emergenza climatica ed ambientale

BRINDISI- Dati climatici allarmanti, gli ambientalisti chiedono al sindaco di Brindisi “la dichiarazione dello stato di emergenza climatica ed ambientale”. Alla luce degli ultimi dati sul clima resi noti nell’ultimo rapporto IPCC-ONU (2018), secondo cui l’umanità̀ ha tempo entro il 2030 per limitare l’incremento della temperatura a 1.5°C, per evitare danni irreversibili al clima, ottenibile con scelte individuali, comunitarie e con un mutamento di rotta nel comparto industriale a cominciare dall’uscita dalla combustione di tutti i fossili, gli ambientalisti chiedono al Comune di Brindisi la dichiarazione dello stato di emergenza  intesa come assunzione di responsabilità politica con straordinaria determinazione e focalizzazione di impegno, riconoscendo le responsabilità storiche del cambiamento climatico. Chiedono, inoltre, ogni possibile contributo all’interno delle competenze del Comune di Brindisi per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C e fissare un obiettivo di azzeramento delle emissioni nette di gas climalteranti entro il 2030, ritenendo l’obiettivo di zero emissioni nel 2050 insufficiente e incoerente con lo stato di emergenza climatica; la massima priorità al contrasto al cambiamento climatico nell’agenda dell’Amministrazione comunale, tenendo conto in ogni azione amministrativa o iniziativa degli effetti che questa comporta sul clima; e  che le misure di contrasto, mitigazione e adattamento vengano implementate secondo il principio di giustizia climatica. I costi della transizione non devono gravare sulle fasce più 4 deboli della popolazione ma devono essere sostenuti soprattutto da chi ha causato maggiormente i danni ambientali; infine di  invitare tutte le istituzioni territoriali, a partire dalla Regione Puglia e dal Governo della Repubblica, a varare analoghi provvedimenti.

BrindisiOggi

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