
BRINDISI-La battaglia per il riconoscimento regionale del diploma statale in Sevizi sociali finisce a Bari. Il consigliere regionale del Movimento 5Stelle, Gianluca Bozzetti, dopo l’articolo di BrindisiOggi, ha annunciato che a breve presenterà un’interrogazione al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e all’assessore al ramo Negro per conoscere “quali azioni intendano intraprendere per porre finalmente fine a questa assurda situazione. “Proporremo, inoltre- spiega Bozzetti- una modifica al regolamento Regionale attuativo della legge regionale n.19 del 10 Luglio 2006 nella direzione del riconoscimento ufficiale di questo titolo statale nel piano regionale, così che i nostri figli possano spendere la propria professionalità per il proprio territorio.”
Dal 2005 il diploma tecnico dei Servizi sociali, che si consegue a Brindisi presso l’Istituto professionale Morvillo Falcone non rientra più nei profili professionali previsti dal piano regionale per le politiche sociali. E’ stato cancellato. Chi infatti volesse fare un concorso per le figure professionali per i servizi sociali non può farlo. Perché questo titolo non è riconosciuto nel piano, che prevede solo la laurea o corsi specializzati anche per chi ha solo la terza media. Questi ragazzi non rientrano neanche nelle figure OSS, operatori socio sanitari, quelli che lavorano in ospedale.
Già in passato docenti ed allievi avevano sollevato la protesta, mai ascoltata. Ora però alcuni diplomati hanno deciso di far partire una petizione da consegnare al neo governatore Emiliano. Con la speranza che questo paradosso venga superato. Sino al 2005 il diploma rientrava nei profili professionali. Poi la variazione. Eppure il Professionale dovrebbe essere una di quelle scuole che permette l’ingresso nel mondo del lavoro subito dopo il diploma. Ma così non è in Puglia per i servizi sociali.
“Una singolarità tutta nostrana- aggiunge Bozzetti- visto che i ragazzi vengono riconosciuti in altre regioni ma non nella nostra motivo in più questo, che spinge i nostri giovani ad abbandonare la propria terra”.
In altre regioni, almeno in merito alle figure OSS, operatori socio sanitari, qualcosa si sta muovendo. L’Emilia Romagna ha firmato un protocollo d’intesa con l’ufficio scolastico regionale in cui si stabilisce che gli studenti degli istituti professionali ad indirizzo socio-sanitario che aderiranno, previo accesso e superamento del relativo esame, potranno acquisire, oltre al Diploma quinquennale, anche la qualifica di Operatore Socio Sanitario (OSS). Almeno un passo avanti.
Lu.Po.
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