Dopo l’incontro, canile ancora off limits per gli animalisti, l’Enpa: «Promesse non mantenute, scenderemo in piazza coi cani»

OSTUNI – Animalisti sul piede di guerra, a Ostuni. I volontari delle associazioni in difesa degli animali, infatti, non sono per nulla soddisfatti di come sono andate le cose negli ultimi mesi in città. La denuncia arriva da Francesco Legrottaglie, locale responsabile dell’Enpa, che lamenta le promesse fatte dal sindaco Gianfranco Coppola e dai vari assessori che si sono interessati alla questione e che, a dire dei volontari, non sarebbero state mantenute. «Quest’estate – racconta Legrottaglie – abbiamo avuto un incontro col primo cittadino, con l’assessore all’ecologia, Antonio Molentino, e con l’avvocato del Comune. In quella riunione le istituzioni hanno promesso alle associazioni del paese che il canile sanitario sarebbe stato sottratto alla gestione privata e sarebbe stato affidato ai gruppi animalisti per poter entrare nella struttura e poterci impegnare a dare in adozione i cani lì ricoverati».

ostuni protesta animalisti (2)Passati dei mesi da quell’incontro, nulla è stato fatto, secondo Legrottaglie. «Sono passati giorni, settimane e poi mesi da quelle promesse e ora, quando manca poco a Natale, nulla è cambiato: non abbiamo accesso al canile neanche per controllare in che stato si trovino gli animali. Dal lato delle associazioni, invece, non riusciamo più a prenderci cura di altri cani e cuccioli perché le nostre strutture sono sature». La situazione, stando al racconto degli animalisti, è peggiorata dal fatto che l’accalappiamento è bloccato da tempo a causa di un’ordinanza sindacale. «La decisione del sindaco di fermare l’accalappiamento aggrava il tutto: i cani randagi sono sempre di più e in tanti, purtroppo, finiscono investiti, creando un pericolo per la loro incolumità e per quella degli automobilisti». Fotografata la situazione, esacerbata dalle presunte promesse ricevute e non mantenute, gli animalisti ostunesi minacciano di scendere in piazza per difendere i diritti dei quattro zampe e per sbloccare l’inerzia delle cose. «Se non riceveremo alcuna risposta entro gennaio, manifesteremo portando i cani che abbiamo raccolto in questi mesi in piazza. Non sappiamo più cosa fare per portare avanti la nostra azione civile: non abbiamo risorse sufficienti non solo per curarli ma per assicurargli almeno una ciotola di cibo al giorno».

BrindisiOggi

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