Droga vicino la cuccia del cane, 24enne in manette

Giovanni Moro

OSTUNI – Droga vicino la cuccia del cane, finisce in manette un ragazzo di 24anni di Ostuni. Si tratta di Giovanni Moro, che dopo le formalità di rito è stato trasferito nel carcere di Brindisi a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

I fatti si sono verificati durante la serata di mercoledì scorso (22 novembre). L’attività è stata predisposta dagli agenti del commissariato di Ostuni finalizzata alla repressione dei reati in materia di stupefacenti.

Durante un normale servizio di controllo del territorio gli agenti di polizia hanno notato in auto un giovane che si avvicinava davanti all’ingresso di un’abitazione – poi accertato che si trattasse della sua residenza – scendeva dal mezzo ed entrava nel giardino, accingendosi vicino la cuccia del cane. Dopo qualche secondo è rientrato in autovettura e sfrecciava via a tutta velocità.

I poliziotti hanno fermato il ragazzo poco dopo e addosso precisamente in una tasca del giubbotto è stato trovato un involucro contenente marijuana e in più 75euro in contanti. A questo punto gli agenti hanno esteso la perquisizione anche a casa di Moro.

Proprio vicino la cuccia di Fido – secondo la ricostruzione della polizia – sono stati rinvenuti quattro cipollotti contenenti sempre marijuana, oltre ad un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento delle dosi. Tutto è stato sottoposto a sequestro.

Sono comunque in corso ulteriori approfondimenti investigativi circa la vicenda d’indagine descritta che segue gli arresti di recente compiuti sempre dalla Polizia di stato ostunese in tema di droga e in particolare marijuana.

Pertanto, i servizi di controllo del territorio finalizzati a frenare il fenomeno dello spaccio di droga sempre più reato impiegato dalle organizzazioni criminali per il loro finanziamento, proseguiranno ininterrottamente nei prossimi giorni da parte della polizia di Stato e soprattutto in coincidenza dei fine settimana, come avvenuto in occasione dell’operazione svolta.

Tanto, al fine anche di contrastare i negativi e deleteri effetti dell’immissione sul mercato delle sostanze stupefacenti, i cui processi di “taglio” e finale confezionamento delle singole dosi per lo spaccio, possono contenere preoccupanti insidie per l’incolumità personale a svantaggio della sicurezza.

BrindisiOggi

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