Fotovoltaico col trucco, Il Comune di San Pietro chiede 500 mila euro di danni

SAN PIETRO VERNOTICO- Fotovoltaico selvaggio, il Comune di San Pietro Vernotico ammesso come parte civile in un processo dove sono imputate 9 persone con l’accusa di aver realizzato quattro parchi fotovoltaici contigui per eludere  le autorizzazioni. Il Comune di San Pietro Vernotico ha chiesto un risarcimento danni di 500mila euro. L’ udienza si è tenuta ieri. Il Comune è stato l’unico soggetto  ammesso quale parte civile.

Il processo vede come imputati  Carlo Cotogni,  Davide Cassella, Renzo Moro, Pierangelo Valerio, Guido Cassella, marco Soranzo, Federico Ninnivaggi, Domenico Tancredi,  i quali, a vario titolo, sono stati accusati di reati di tipo urbanistico-edilizio per aver dato inizio mediante DIA ai lavori di costruzione di 4 contigui impianti di produzione di energia elettrica tramite conversione fotovoltaica della potenza nominale complessiva di circa 4 MW in località Marciaddare in assenza della prescritta autorizzazione unica regionale e del permesso a costruire. Secondo la pubblica accusa si è proceduta ad una artificiosa suddivisione di un unico impianto in quattro impianti contigui, ciascuno di potenza di poco inferiore a 1 Megawatt, formalmente intestati alle società Ergon srl, Energiamica srl, Verdenergia srl, XP2 srl, ma facenti capo alla medesima proprietà, allo scopo di eludere la procedura prevista per il rilascio dell’autorizzazione unica regionale, trasformando a livello urbanistico-edilizio il territorio in violazione delle leggi in materia.

Inoltre, alcuni degli imputati sono stati anche accusati di aver emesso attestazioni false nelle relazioni tecniche per la stessa DIA.
Il Comune, difeso dall’avvocato Guido Massari, ha chiesto un risarcimento di 500 mila euro. Le tesi apportate per l’ammissione come parte civile sono state ritenute valide, il Comune è rappresentativo della collettività comunale e, perciò, esercente funzioni di difesa e tutela del suolo e dell’ambiente contro comportamenti atti a distruggere lo stesso. L’ alterazione del territorio avrebbe arrecato un danno all’ente, con tutte le conseguenze di tipo economico, ambientale, estetico, culturale e turistico-commerciale che ne sono derivate.

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco  Pasquale Rizzo. “Ancora una volta- afferma il primo cittadino- l’Amministrazione non ha avuto timore a tutelare il territorio ed i cittadini, lo ha fatto contro Enel, contro gli altri signori del fotovoltaico, contro le società che hanno utilizzato appalti illegali consentiti dalla precedente Amministrazione per effettuare sub appalti non autorizzati assumendo peraltro minori, lo ha fatto contro chi ha sguazzato nell’illecito dal 2008 in poi come Cimiteriale Pugliese Srl, lo sta facendo con altre società che hanno ricevuto “regalie” considerevoli (si pensi alla discarica sequestrata che ha consentito illeciti guadagni al gestore della stessa). Noi non abbiamo avuto remore e non le avremo mai: gli interessi del paese sono superiori a qualsivoglia ulteriore aspetto od interesse”.

La prossima udienza è stata fissata per il prossimo 16 luglio.

BrindisiOggi

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