Le associazioni dei commercianti e artigiani: “Il Comune rifiuta il confronto, rivedere la chiusura dei corsi”

BRINDISI –  Chiedono di rivedere il piano di chiusura dei corsi del centro cittadino dopo le 20, e rivendicano un dialogo con l’amministrazione comunale che a dir delle associazioni rifiuta ogni confronto. Si sono messe insieme le associazioni brindisine Cna, Adoc, Confesercenti, Confconsumatori, Movimento Partite Iva, e l’associazione dei ristoratori Pani & pesci.  Alcune di loro in un primo momento si era dichiarate soddisfatte per la scelta dell’amminsitrazione comunale ma dopo quattro settimane dall’entrata in vigore del piano estivo cambiano idea. Questa la loro posizione congiunta.

“A distanza di oltre quattro settimane dall’entrata in vigore del provvedimento con cui è stata stabilita la chiusura al traffico automobilistico del centro storico – a partire dalle ore 20:00 – trovano riscontro oggettivo le perplessità enunciate alla vigilia del varo del nuovo piano dalle Associazioni in intestazione e dall’Associazione Consumatori ADOC. Perplessità confermate della campagna di ascolto e monitoraggio effettuata tra commercianti,
imprenditori e consumatori e finalizzata alla verifica del rapporto danni/benefici derivanti dalla sperimentazione in atto. La portata eccezionale del fenomeno-covid 19, sommata a problematiche pregresse, ha provocato situazioni difficilmente riparabili a breve termine ed il pur minimo ulteriore scostamento di fatturato derivante dalla immobilità delle istituzioni potrebbe risultare letale per tante attività commerciali. Per questo le scriventi Associazioni, sempre animate da un sincero spirito di collaborazione per il bene della Città, convinte che si possa reagire al dramma economico e sociale che sta attraversando la città, hanno più volte sollecitato l’Amministrazione Comunale ed il Sindaco Rossi al dialogo e ad un confronto rispettoso dei ruoli e del dovere di ognuno. Pur tuttavia, ad oggi, dobbiamo constatare il disinteresse del Sindaco verso le tematiche economiche ed occupazionali che le scriventi rappresentano e tutelano. Un disinteresse ed una improvvisazione politica che si sono manifestati nel corso dell’incontro, convocato per il giorno 6 agosto ed al quale il sindaco ha ritenuto inutile partecipare, certificando
la totale assenza di un progetto di sviluppo e di idee sul destino economico della città. Una mancanza di dialogo che contraddistingue l’Amministrazione Comunale in tutti i contesti istituzionali ed economici, da quello industriale, artigianale e turistico, a quello commerciale, passando per la totale assenza di idee e progetti di rilancio dei traffici portuali. Lasciare sole le imprese, senza cercare di affrontare i tanti problemi (vecchi e nuovi) che il nuovo contesto ci impone invece di risolvere, determinerà la inevitabile chiusura di tante aziende, che invece potrebbero ancora essere salvate, salvando così anche migliaia di posti di lavoro. Chiusure di cui questa Amministrazione ed il Sindaco Rossi dovranno assumersi la responsabilità morale e per le quali non potranno sostenere che erano inevitabili; chiusure che aggraveranno irreparabilmente il Bilancio Comunale, determinando una dichiarazione di “dissesto” che non potrà più essere attribuita alle amministrazioni del passato ma sarà frutto e colpa della sola Amministrazione Rossi, incapace di ogni minima forma di confronto e dialogo. Mentre sono rimasti irrisolti i problemi sollevati dalle Associazioni scriventi e riguardanti la l’accessibilità del centro città, la sua fruibilità commerciale e turistica, nonché l’assenza di politiche attive a sostegno delle imprese, dei residenti e dei consumatori, altre città della Provincia sono
ripartite, attirando nuovi investimenti commerciali ed importanti flussi di utenza, proprio a danno della Città di Brindisi e grazie al suo immobilismo politico. Il rilancio deve riguardare tutta la città, ma sarebbe già un valido segnale partire dalla riqualificazione del suo centro storico e dalla zona commerciale sui suoi “corsi”. La realizzazione dell’Isola Pedonale sul Lungo Mare Regina Margherita e la necessità di valorizzare i monumenti e l’area turisticamente più interessante (quale Piazza Duomo e Piazza Santa Teresa) per i turisti ed i cittadini, impongono oggi la necessità di ripartire dalla valorizzazione di questi luoghi, restituendo alla zona commerciale ed ai “corsi” il loro ruolo di centro degli affari e di sviluppo economico, oggi incompatibile con un blocco degli accessi e della viabilità. La ricerca di strategie comuni, di soluzioni efficaci, può agevolare e consolidare la vocazione della città che, da sempre, trova nel mare ed introno al suo porto il luogo ideale per sostenere lo sviluppo del turismo e la valorizzazione di “Brindisi” quale destinazione turistica. In caso contrario, ogni tentativo di azione unilaterale sarà di facciata e, come tale, destinato al fallimento ed alla desertificazione commerciale. Da qui l’appello inviato nei giorni scorsi al Sindaco di Brindisi, affinché, con senso di responsabilità, si possa ottenere l’immediato ripristino delle precedenti condizioni di circolazione e sosta ed il varo di un programma di investimenti per la realizzazione di nuove aree di parcheggio; il tutto, in previsione del varo di un nuovo piano del traffico (di cui non è dato sapere lo stato di avanzamento) e la ripresa immediata del confronto con le Associazioni scriventi, anche attraverso la immediata
istituzione di un “Tavolo di consultazione per la ripartenza dei settori Servizi e Turismo”, già istituito dalla Regione Puglia. In caso di ulteriore mancanza di riscontro alle legittime richieste di confronto avanzate dalle nostre Associazioni, ci vedremo costretti ad attivare ulteriori e nuove forme di protesta, per vedere tutelati i diritti delle nostre imprese e di tutti i cittadini di Brindisi che non possono più tollerare questo muro di silenzio e di indifferenza che sembra avvolgere la città”.

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