L’ex discarica dei veleni ottiene il via libera all’ampliamento, ok all’Aia per Formica

BRINDISI- Via libera all’ampliamento della discarica Formica Ambiente nelle campagne di contrada Autigno, tra Brindisi e San Vito dei Normanni. La discarica di rifiuti speciali, che sino a qualche anno fa aveva custodito veleni provenienti da diverse parti d’Italia,  ottiene l’autorizzazione integrata ambientale dalla Regione Puglia. L’Aia è stata rilasciata a fine gennaio, il bollettino regionale è stato pubblicato il 20 febbraio scorso.

Il nuovo progetto  presentato dalla società che è gestita da un amministratore giudiziario prevede un ampliamento della discarica per una capienza  di 837mila metricubi,  la costruzione di una sopraelevata  di 250 mila metricubi, e la realizzazione di un impianto di trattamento per la riduzione volumetrica dei rifiuti. Con l’area già esistente la la discarica arriverà a 1.500.000 metricubi.

L’autorizzazione della Regione è giunta dopo i pareri favorevoli, con alcune prescrizioni, di Comune di Brindisi, Asl e Arpa. L’unico ente che ha bocciare il progetto è stata la Provincia di Brindisi. Determinanti sono stati i pareri positivi, compreso quello del Comune , che in conferenza decisoria attraverso il suo tecnico ha dato il via libera, salvo alcune prescrizioni. A nulla è valso l’annuncio del sindaco  Mimmo Consales, che dopo le polemiche  spiegò che si trattava solo di un parere tecnico e non di una posizione politica,  per questo avrebbe richiesto l’apertura della conferenza dei servizi. Ma la Regione nella documentazione dell’Aia lo spiega bene, la conferenza non sarebbe stata mai riaperta perché il Comune non ha mai ritirato il parere tecnico favorevole. Operazione propedeutica per richiedere che tutto fosse rimesso in discussione.

L’Aia vale per cinque anni.

Mentre  da diversi mesi la discarica è tornata in esercizio è alla battute finali il processo di prima grado che ha portato nel 2009 a sequestrare gli impianti dopo l’inchiesta dei carabinieri dei Noe di Lecce, coordinata dal pubblico ministero brindisino Giuseppe De Nozza,  che ha portato a galla il traffico illecito di rifiuti tossici e pericolosi, provenienti da diverse parti dell’Italia, in particolare Treviso. Veleni che venivano smaltiti nel sito di Brindisi. Dieci le persone che furono arrestate, tra queste Vincenzo Fiorillo consigliere di amministrazione di Formica Ambiente, società con sede a Roma. Quello di Fiorillo è uno dei nomi più famosi in Italia in tema di rifiuti.

 A giugno 2012 il tribunale ha concesso la ripresa dell’attività, decisione scaturita per la necessità di contemperare il bisogno di salvaguardare l’efficacia di un eventuale provvedimento finale di confisca con gli interessi dell’azienda, ma anche pubblici per la conservazione e manutenzione degli impianti.  Inoltre la discarica  per la legge poteva tornare a funzionare perché erano venute meno le esigenze cautelari, non solo,  ma anche perché era stata rinnovata  la compagine societaria ed era  stato adottato un nuovo modello organizzativo.

 Lucia Portolano

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