Madonna Pellegrina in Piazza Duomo, la storia

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BRINDISI- La tradizione cattolica della Madonna pellegrina  consiste nell’usanza l’usanza di portare in pellegrinaggio una statua o una immagine di Maria lungo un itinerario che tocca varie località di una diocesi o di un territorio più ampio, a volte anche varcando i confini nazionali. In genere avveniva per implorare l’intercessione di Maria per allontanare calamità naturali o epidemie, o anche per invocare la vittoria nel corso di alcune campagne militari.

In Italia la prima Madonna pellegrina visitò i centri della diocesi di Udine, ma fu con il pellegrinaggio della diocesi di Milano (1947-1949) che il rito assunse la denominazione corrente e si estese rapidamente a tutto il paese. Dopo numerosi pellegrinaggi locali, l’evento abbracciò l’intera nazione con un grande pellegrinaggio della Madonna di Fátima, concluso con la consacrazione dell’Italia al Cuore Immacolato di Maria a Catania nel 1959.

Riguardo ai pellegrinaggi italiani del dopoguerra esistono letture storiche che vi ravvisano una matrice politica di stampo propagandistico anticomunista nel contesto delle elezioni del 1948 e in seguito. Tra cattolici e comunisti volarono reciproche accuse di strumentalizzazione, ma certo è che nel 1948 in ogni regione d’Italia fu in pratica “arruolata” la “Madonna” quale simbolo di propaganda democristiana per battere alle elezioni del 18 aprile i comunisti atei e marxisti.
La DC non si peritò di ricorrere alla cattura dei simboli della fede, e la Madonna era dei più pregnanti, pur di far coincidere il suo programma con quello cattolico.

Anche a Brindisi abbiamo un  monumento alla Madonna Pellegrina, in piazza Duomo, sorto a memoria dell’anno mariano 1954 e  inaugurato l’8 dicembre 1955 dall’arcivescovo Nicola Margiotta. Nelle foto è possibile ammirare i particolari della colonna monolitica sormontata da un capitello su cui sono scolpiti i simboli dell’Immacolata nell’Antico Testamento. Sul capitello è una statua bronzea della Madonna fusa dalla ditta Bruni di Roma e modellata su una scultura in legno della bottega Perathoner di Ortisei.
I bronzi della base, dell’ostunese Francesco Bagnulo, aggiunti nel 1957, fusi anch’essi dalla ditta Bruni di Roma, contengono riferimenti espliciti ai protagonisti democristiani di quella stagione politica. Nei pannelli ben si distingue la figura dell’on. Italo Giulio Cajati (1916-93).

Francesco Guadalupi

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