Nel sorteggio estratto il compagno di sempre, il campione rinuncia alla gara

MESAGNE– Una lezione di stile, ma soprattutto una scelta compiuta con sacrificio e amore. Il campione olimpico di taekwondo Carlo Molfetta, oro a Londra 2012, rinuncia a salire sul tatami e lascia che a passare sia il suo avversario. Che non è uno come tutti gli altri, bensì il suo migliore amico e collega Leonardo Basile.

Carlo Molfetta e Leo BasileÈ successo ieri mattina (venerdì 18 settembre) durante il Grand Prix Mondiale di taekwondo che si è svolto a Samsun, in Turchia. Il sorteggio era stato malevolo per gli italiani, unici rappresentanti della stessa categoria a rappresentare il tricolore.

Il mesagnese Molfetta ha pensato molto a cosa fare prima di compiere questa scelta, che lo stesso Molfetta ha spiegato sulla sua pagina Facebook.

“Decisione difficile e che molti di voi non riusciranno a capire – scrive Carlo Molfetta – Ho fatto quello che ho sentito … Leo oltre che un compagno di squadra è un caro amico, matematicamente ancora poteva qualificarsi nei 6 mentre io potevo solo attendere per la qualificazione continentale. Ho ritenuto giusto quindi non intrometterti nel suo cammino. Peccato per come poi è andata a finire la gara (Basile è stato eliminato nel turno successivo dall’uzbeko Shokin, NdR), ma io credevo fortemente in lui e ciò che ho fatto lo rifarei altre mille volte!!! Sempre avanti e continuo a non mollare!!!”

Per molti, il gesto compiuto da Molfetta è stato un segnale di nobiltà nei confronti di Basile, un compagno con cui ha diviso 15 anni della sua vita. I due, infatti, hanno condiviso la stessa camera all’interno del centro forma campioni dell’Acqua Acetosa a Roma. Un fratello, Basile, che è stato vicino a Molfetta anche nel giorno delle sue nozze come testimone. Difficile gareggiare con una persona così importante per la propria vita, sapendo di potersi frapporre tra un uomo e i suoi desideri, quando li si conosce a memoria.

Una scelta che ha comunque impedito a Molfetta di guadagnare altri punti in vista delle qualificazioni ufficiali per le Olimpiadi di Rio del 2016, ma della quale non sembra avere avuto alcun ripensamento. Non mancano i pareri, specialmente sulla rete, che indicherebbero come sbagliata la decisione di Molfetta. Il suo unico errore, in questo caso, sarebbe quello di essere umano.

Agnese Poci

1 Commento

  1. Non credo che lo “stile” c’entri molto. Lo dice lo stesso Molfetta: opportunismo di squadra. E’ stato mandato avanti colui che aveva maggiori possibilità di vincere. E’ come se Raikkonen facesse passare Vettel per fargli vincere il campionato. Sarebbe stato punito.

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