Picchiarono e spararono i coniugi Scialpi, arrestati i cugini Chirico

BRINDISI- Presero a calci e pugni due coniugi, Cosimo Scialpi e Caterina De Maria,  durante una rapina, non solo dopo averli massacrati di botte, esplosero anche un colpo di pistola contro la donna, due contro l’uomo. Oggi Nicola Chirico, 43anni di Brindisi, e suo cugino, omonimo, Nicola Chirico, 44anni di San Michele Salentino, considerati due dei quattro autori dell’efferata rapina, sono stati arrestati. I carabinieri del comando Provinciale di Brindisi hanno eseguito il provvedimento di fermo, emesso dalla Procura di Brindisi e firmato dal pm Marco D’Agostino, nelle scorse ore. Questo provvedimento arriva a seguito di lunghi mesi d’indagini che hanno consentito di identificare i cugini Chirico. Il colpo, ricordiamo, fu messo a segno lo scorso 29 aprile. I rapinatori, quattro in tutto aspettarono i coniugi Scialpi all’interno della loro stessa abitazione, una villa sulla ss.16 Brindisi- Tuturano, dopo aver sfondato il muro di cinta con un mezzo agricolo. Cosimo Scialpi, noto in città per essere titolare l’omonima azienda recuperi materiali ferrosi, arrivando a casa con la moglie si ritrovò davanti i quattro malfattori, che in un primo momento  si presentarono come militari della Guardia di Finanza. Dopo di che, tirate fuori le armi aggredirono con inaudita violenza dapprima Scialpi poi la moglie intimando di consegnare loro una somma di denaro pari a 200mila euro. I rapinatori  legarono Scialpi con un tubo d’ottone intorno al collo che gli fece perdere conoscenza, poi continuarono a picchiarlo sino a staccargli un arto artificiale. Tenendo in ostaggio la moglie, Caterina De Maria, intimarono l’uomo di recuperare denaro anche a casa di amici e parenti. Scialpi quella notte riuscì a recuperare appena 500euro, scatenando ulteriormente la furia dei suoi aguzzini. I due coniugi furono portati dietro un casolare qui vennero nuovamente picchiati e poi gambizzati. Un colpo di pistola contro la donna, due contro l’uomo. Lasciate per terra le loro vittime i rapinatori salirono a bordo di un’auto, una Volvo XC60, e fuggirono via. Durante la fuga l’auto dei malviventi fu intercettata da una pattuglia dei carabinieri, da qui l’inseguimento che terminò qualche centinaia di metri più avanti rispetto alla villa Scialpi. La volvo dei rapinatori, sbandò ad una curva e finì contro un muretto a secco. I quattro scesero dall’auto e si dileguarono a piedi nelle campagne circostanti facendo perdere le loro tracce. A bordo dell’auto, risultata poi rubata,  gli investigatori trovarono tre pistole, una revolver calibro 38 e due  semiautomatiche, una  calibro 7,65 ed una calibro 40. Tutte con matricola abrasa. Sul sedile posteriore anche diversi oggetti (una passamontagna e un marsupio) appartenenti ai rapinatori. Nelle indagini fondamentali le tracce del dna lasciate sugli airbag esplosi a seguito dell’impatto con il muretto. Proprio grazie ad una comparazione scientifica è stato possibile identificare i due cugini Chirico. Questi entrambi con precedenti penali specifici, sono stati pedinati e tenuti sotto stretta osservazione da parte dei militari che gli hanno sorpresi a fare nuovi sopralluoghi. L’intuizione degli investigatori è che i due fossero in procinto di preparare un nuovo colpo. Il 43enne Nicola Chirico di Brindisi, abitualmente si occupa di un bar, sito in Via Appia, intestato alla moglie. Il cugino di San Michele, invece è titolare di un vivaio. Ora entrambi dovranno rispondere dell’accusa di concorso in rapina, ricettazione, lesioni personali e detenzione di armi clandestine.    

                                                                                                                                                          Lucia Pezzuto   

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