Il prete dell’antimafia al Paradiso: “Dobbiamo evitare che la memoria diventi retorica ma resti viva”

BRINDISI – “Dobbiamo evitare che diventi la retorica della memoria e che la memoria diventi celebrazione e che resti viva”. Sono le parole di don Luigi Ciotti, fondatore e presidente di Libera, durante l’intervento di ieri pomeriggio a Brindisi durante la visita al quartiere Paradiso e in occasione dell’intitolazione del presidio di Libera ai finanzieri Sottile e De Falco, caduti durante il lavoro 18 anni fa.

Ieri pomeriggio, martedì 13 marzo, don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, è stato presente a Brindisi e Ceglie Messapica. Ha visita il Cag di Brindisi, dove ha intitolato il Presidio di Libera Brindisi ai finanzieri Sottile e De Falco, rimasti uccisi durante un’azione di contrasto alla criminalità organizzata locale nel febbraio del 2000.

Oltre che per questa importante cerimonia, don Ciotti, insieme ad alcuni rappresentanti delle istituzioni cittadine, ha salutato i bambini e ragazzi e le famiglie del quartiere che frequentano ogni giorno il Cag e per assistere ad alcune delle tante attività che si svolgono.

Don Luigi da sempre sta con i più deboli ed è molto impegnato nelle battaglie sociali, grazie all’attività dell’associazione Libera che ha fondato nel 1995 combatte le mafie in tutta Italia e ha fatto in modo che il nostro Paese dal 1996 disponesse di una legge sull’uso sociale dei beni confiscati alla criminalità.

“È necessario veramente che ognuno di noi si assuma le proprie responsabilità – ha detto don Ciotti parlando ai presenti al Cag – Libera nasce come una donna, suo figlio un poliziotti di 23anni è stato ammazzato mentre volontariamente scortava il commissario Cassarà. Quando ti uccidono un figlio sparano anche a te”.

“Se non sentiamo che quei proiettili hanno ferito anche noi – continua – si rischia che diventi uno delle tanti cose la memoria del nostro Paese. Io credo che ‘il noi’ vince. Se trovate qualcuno che sa tutto, io vi prego salutatelo anche a nome mio e cambiate strada. Il cambiamento ha bisogno di ciascuno di noi”.

Ricordiamo che il Cag appunto è proprio uno di quei beni confiscati e che dal 2009 è stato ridestinato dai Servizi Sociali di Brindisi all’uso sociale a beneficio del quartiere e della città. Per questo si tratta di un atto davvero significativo e di un’occasione molto importante non solo per tutti noi che viviamo come operatori o come utenti la quotidianità del CAG, ma per tutta la comunità di Brindisi che ha tanto bisogno di difendere e affermare con vigore i valori della legalità e del contrasto alle mafie.

Dopo il Cag, don Ciotti ha raggiunto la parrocchia di San Nicola al quartiere Paradio dove ha incontrato un’altra parte della comunità brindisina.

Don Ciotti al quartiere Paradiso

Nai-post ni Brindisi Oggi noong Martes, Marso 13, 2018

BrindisiOggi

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