Primarie centromoderato, D’Autilia: “Ripartiamo dallo sviluppo urbanistico e dal ciclo dei rifiuti”

BRINDISI- Conto alla rovescia per le primarie del centromoderato con le quali i prossimi 9 e 10 aprile  si voterà per il candidato sindaco, in corsa gli aspiranti  candidati della coalizione formata da Noi Centro, Repubblicani, Impegno Sociale, Conservatori e Riformisti e Democratici per Brindisi.

Oggi riceviamo e pubblichiamo l’intervento del candidato sindaco dei Repubblicani Antonio D’Autilia riservandoci nei prossimi giorni di pubblicare gli interventi degli altri candidati.

“Non sono nuovo sulla scena politica brindisina. Ho sempre guardato con sospetto quanti, improvvisamente, scoprono l’amore per la loro città e la voglia di contribuire alla sua rinascita ma solo cominciando dalle posizioni apicali. Credo che la vera politica abbia dei suoi percorsi obbligati: la frequentazione delle sedi di partito, il contatto con i militanti, l’apprendimento lungo e faticoso dei meccanismi che sovraintendono alla gestione della cosa pubblica. In una società che oramai vive di immagine, di tutto questo sembra essersi persa memoria. Credo che uno dei più grandi mali che affligge la nostra città sia il venir meno di ogni forma di intermediazione tra i cittadini e le istituzioni, tanto più che neppure altri organismi intermedi assolvono più ad una funzione di supplenza. Ogni possibilità di partecipazione alle scelte della Amministrazione Civica pare così preclusa. Ai cittadini resta un solo compito: quello di votare per candidati scelti da altri, senza che la valutazione possa avvenire sulla base di uno straccio di un programma, senza alcuna possibilità di un confronto. Persino le domande legittime dei rappresentanti degli organi di informazione vengono vissute con fastidio. Il ricorso alle elezioni primarie può essere, allora,  un valido metodo per accorciare quella distanza che oramai separa la “gente” dalla politica. E’ stato l’argomento che più mi ha convinto ad abbandonare quel privato in cui mi ero rifugiato dopo anni di impegno diretto nelle Istituzioni. Credo di poter dare un contributo sulla base delle mie modeste esperienze. Non ho poderosi eserciti alle spalle, né tantomeno risorse da impegnare. Mi basta il contatto umano, il quale non è mai venuto meno nel mio approccio alla politica. Sono convinto che le persone abbiano la capacità di discernere al di là di ogni facile slogan. Brindisi vive oggi uno dei momenti più difficili della sua storia. L’ennesimo. L’interruzione traumatica di un’esperienza amministrativa è sempre un momento difficile da superare, specie se l’eredità lasciata è tale da far tremare i polsi:

  • nessuna progettualità in corso
  • un dissesto finanziario alle porte
  • una sfiducia crescente dei cittadini

Ma è proprio in momenti come questi che bisogna tornare ad essere “comunità” oltre gli steccati ideologici, al di là degli schieramenti. Credo che la nuova Amministrazione dovrà prendere le mosse dalle due tematiche che più sono state oggetto di discussione da parte della Amministrazione Consales negli ultimi tempi: lo sviluppo urbanistico ed il ciclo dei rifiuti. Mi pare necessario premettere che la disputa circa le aree da individuare per una nuova espansione edilizia mi lascia assolutamente indifferente. Non sono tra quanti ritengono che la nascita di nuovi quartieri sia sinonimo di crescita in una città come Brindisi che è in calo demografico progressivo. Perché non “ricucire” i quartieri già esistenti? Perché non riempire i vuoti urbani che li contraddistinguono incrementando i servizi? Costruire in aree già urbanizzate o puntare sulla loro riqualificazione è innanzitutto sinonimo di rispetto del territorio, di cui bisogna arrestare il consumo indiscriminato. Allo stesso tempo è sintomo di intelligenza finanziaria, la quale esplica le sue finalità riservando gli introiti rivenienti dagli oneri di urbanizzazione per un terzo ai debiti fuori bilancio e la rimanente parte a migliorare il sistema trasportistico, rendendolo più efficiente, alla impiantistica sportiva al servizio dei meno abbienti, al miglioramento dell’edilizia scolastica. Come in passato, oggi e in futuro non sarà mia prerogativa alcuna sudditanza nei confronti di eventuali sponsor che abbiano interessi nel consumo e nello scempio del territorio. Si potrà così proporre il nuovo Piano Urbanistico Generale più indicato per la nostra città. Gli interventi di nuova edificazione li riserverei per valorizzare la fascia costiera. Non distese di seconde case, bensì strutture alberghiere, esercizi commerciali, impianti acquatici. Il tutto con un rapporto territorio occupato/volumetria consentita estremamente ridotto, al fine di preservare e rispettare le ricchezze e le peculiarità del territorio, e chiedendo a quanti intendono investire un contributo ulteriore per valorizzare i beni destinati a rimanere comuni. Quanto ai rifiuti, laddove dovessi ricoprire la carica di Sindaco, mi adopererò per far svolgere senza indugio la gara per i servizi di spazzamento e raccolta nell’intero ambito, realizzando economie di scala e ponendo fine all’assurdità di un appalto da decine di milioni di euro affidato senza gara. Per gli impianti di trattamento riserverò alla mano pubblica la prima fase di lavorazione del rifiuto, incrementando la raccolta differenziata e confidando che la promessa del Presidente Emiliano di stanziare centinaia di milioni per gli impianti di compostaggio si traduca in fatti concreti. Ai privati lascerò l’ultimo anello del ciclo, quello della valorizzazione e del riuso, ma con il ricorso alla finanza di progetto che comporta l’utilizzo di capitali propri a beneficio dell’Amministrazione appaltante. Per carità, però, nessun impianto di incenerimento o termovalorizzazione. Oggi dai rifiuti si può fare biodiesel o biometano senza attivare alcuna forma di combustione. Utopia? No, interventi già realizzati in numerose città d’Italia. È assolutamente possibile ricondurre Brindisi al pari di altre città italiane oggi considerate all’avanguardia in questo settore.

Il rispetto delle regole, l’attenzione all’ambiente, il contenimento dei costi che generano aggravi di imposte sui cittadini, siano la normalità.

Antonio D’Autilia, un cittadino normale al servizio della sua comunità”.

Antonio D’Autilia

 

3 Commenti

  1. Che noia nel leggere l’articolo. Già a metà stavo per avere un abbiocco. Le solite cose, la solita nenia. Ne consiglio la lettura a quanti hanno difficoltà a prendere sonno.Insomma una cosa simile a quello famoso della “città d’acqua”: si andava a tappeto dopo un minuto e venti secondi circa di ascolto…..

  2. Egregio dottore è conosciuto come persona buona ,altruista, cattolica e soprattutto un grande medico. Non si faccia mettere in mezzo dai dirigenti bene dice il dott. GUADALUPIquando dice che bisogna farli ruotare sempre. Se ci fosse stata una buona condotta forse l’ex Sindaco sarebbe andato semplicemente a casa.Tanti auguri

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