Processo carbonile: Il Comune ritirò la costituzione contro Enel, ma paga 48 mila euro di legale

BRINDISI– Prima si costituisce parte civile  nel processo  di primo grado  contro i dirigenti di Edipower ed Enel per  il carbonile scoperto della centrale di Brindisi Nord e dopo un anno cambia idea.  Questa storia la conoscono in tanti. Il Comune di Brindisi nel 2010 con una delibera di giunta ritira la costituzione di parte civile solo ed esclusivamente nei confronti dei dirigenti dell’Enel. Da mandato al suo legale, l’avvocato Daniela Faggiano, di rinunciare a tale costituzione. Prosegue quella invece nei confronti degli altri imputati. Allora furono rinviati a giudizio 55 indagati.  Venerdì   scorso è arrivata la sentenza di primo grado  che assolve i dirigenti delle due società energetiche perché “il fatto non sussiste”. Si tratta del processo nato contro le polveri di carbone che svolazzavano ovunque e si depositavano per strada.  Tutto finisce in una bolla di sapone, intanto quel carbone lungo le vie c’era e come . Lo documentano molte immagini, e numerosi comunicati stampa inviati in quel periodo, era l’anno 2008, dai lavoratori della zona industriale.

La giunta guidata allora da Domenico Mennitti, sospende nel 2010 ogni contenzioso con Enel. Nel frattempo il processo era iniziato ormai da un anno. L’avvocato finito il suo mandato, almeno per quanto riguarda la costituzione contro i dirigenti Enel, presenta il conto, una parcella di 48 mila euro. Pagata dal Comune a rate, e saldata nel 2012. La determina di quel pagamento si trova in questi giorni sull’albo pretorio del Comune, perché sia stata pubblicata a distanza di un anno dal pagamento non è chiaro.  La pubblicazione è avvenuta l’8 marzo, lo stesso giorno della sentenza. 48 mila euro per fare poi dietrofront.

La decisione della giunta Mennitti arriva nell’aprile 2010, in previsione della transazione che ci sarebbe dovuta essere tra Ministero dell’Ambiente e Enel, un accordo dove la società elettrica si impegnava a realizzare alcuni interventi per il sito inquinato di Brindisi, in cambio bisognava rinunciare ai contenziosi giudiziari.

L’Amministrazione comunale rinuncia e riceve un milione di euro, investiti poi  nel parco Di Giulio. Questi i fatti.

L’8 marzo la sentenza di assoluzione. E qualcuno col senno di poi si congratula con la precedente giunta per essere stata lungimirante. Almeno così il Comune ha intascato un milione di euro.

Ma allora ben altre opportunità politiche influirono nella decisione, certamente non la previsione dell’esito del processo. Il Ministero firmò la transazione con Enel. Ma a quell’atto il Comune poi non aderì. Tanto che oggi l’Amministrazione comunale, guidato dal sindaco Consales,  si è costituita parte civile nel processo contro i dirigenti della centrale Enel Federico II per le polveri di carbone sulle colture a ridosso del nastro trasportatore. Ma questa è ora un’altra storia, e un altro processo.

Lucia Portolano

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