Protesta degli anziani: “Vogliamo la gestione autonoma del centro ricreativo”

BRINDISI- Gli anziani di Brindisi chiedono la gestione autonoma del centro ricreativo.

Protesta questa mattina davanti ai cancelli del Comune di Brindisi da parte di un gruppo di anziani in rappresentanza dei 600 iscritti.

dsc_0009“Paghiamo una retta annuale di ben 60 euro- dicono- e da luglio che il centro anziani di Bozzano è chiuso. Siamo tanti potremmo gestirlo noi”.

Il centro ricreativo polivalente  di Brindisi, riapre il primo ottobre, così come previsto da regolamento, nel frattempo gran parte degli anziani iscritti in queste settimane partecipano al soggiorno climatico organizzato dal Comune.

Negli uffici dei servizi sociali si stanno predisponendo le pratiche per il rinnovo della gestione del centro a cura di una ditta esterna, il cui compito è quello di aprire e chiudere le sale a disposizione degli anziani.

Gli iscritti, tuttavia, questa mattina chiedevano di interloquire con la sindaca, Angela Carluccio. In caso contrario, hanno annunciato: “Ci presenteremo al prossimo consiglio comunale”.

BrindisiOggi

2 Commenti

  1. per esperienza personale ritengo che il gruppo anziani di brindisi, regolarmente costituito, possa chiedere al comune di gestire in prima persona le attività all’interno del centro a loro riservato.
    penso, però, che questa soluzione possa eesere valida solo in presenza di un serio rapporto con gli organi comunali.
    c’è stato un periodo in cui il centro anziani funzionava a dovere, il tempo passa ma gli anziani vecchi e nuovi hanno tutti i diritti di organizzarsi autonomamente.

  2. Ritengo fermamente che la proposta lanciata dal gruppo dei “meno giovani” che frequentano il centro del Bozzano sia quanto mai ragionevole ed efficace. Di sicuro se si sottrae una cosa alla gestione del pubblico e la si passa ai privati, sopratutto se poi essi sono coloro che usufruiscono di quella struttura, le cose possono andare solamente bene. Per default pubblico=cose che vanno male, privato= cose che vanno bene. Inoltre si metterebbe fine, con ogni probabilità, a qualche opaco giochetto tra ditte appaltate e “compiacenze” comunali (ndr: non dite che faccio il malafedista, ma lo sappiamo che dove vi è appalto e/o servizio pubblico vi è da pescare nel torbido nel 99% dei casi….)

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