
BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Nonostante gli italiani abbiano bocciato il referendum sulla riforma costituzionale la legge sul riordino delle Provincie è tuttora in vigore. Ridotta ormai a ente di secondo grado con poche funzioni e pochissime risorse, la Provincia di Brindisi sta per eleggere il nuovo presidente. Lo sceglieranno gli amministratori locali, sindaci e consiglieri comunali dei 20 comuni del Brindisino. È scontro tra il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi e il sindaco di San Pietro Vernotico Pasquale Rizzo. Il primo è sostenuto dai sindaci del centrosinistra, espressione di Pd, Leu e movimenti civici vicino all’area di sinistra, il secondo invece dal centrodestra che davanti al suo nome ha ritrovato la compattezza perduta nelle ultime elezioni amministrative. Mai come questa volta le forze politiche sono tornate ai vecchi schemi, cedendo il passo alla semplificazione. Queste elezioni hanno molto di politico: i candidati sono il frutto di accordi interni. Alleanze che gettano le basi per i prossimi appuntamenti elettorali: elezioni europee e quelle regionali.
Il centrosinistra con Rossi ripropone il modello Brindisi che ha visto alle amministrative la vittoria di un’alleanza tra il Partito democratico, Liberi e uguali e movimenti civici. Il Pd riesce a vincere le elezioni locali quando il suo dato nazionale è ai minimi storici. Non solo, ma si allea con Leu proprio durante la divisione nelle elezioni politiche. Il primo cittadino di Brindisi è sostenuto ufficialmente da altri 9 sindaci della provincia: Mimmo Conte (San Vito dei Normanni), Salvatore Ripa (San Pancrazio S.no),Flavio Caretto (Torchiarolo), Francesco Zaccaria (Fasano); Pompeo Molfetta (Mesagne),Massimo Lanzilotti (Carovigno),Salvatore De Luca (Cellino), Angelo Marasco (San Donaci),Cosimo Maiorano (Latiano). Il centrodestra invece ci prova a portare avanti un progetto unitario, le ultime sconfitte hanno insegnato che divisi non si va da nessuna parte. Nella provincia di Brindisi Forza Italia fa così l’alleanza con la Lega, Fratelli d’Italia, Noi con l’Italia e Idea, che al momento oltre a Rizzoesprimono tre sindaci: Luigi Caroli (Ceglie messapica), Michele Saccomanno (Torre Santa Susanna) e Giuseppe Margheriti (Erchie).Restano fuori dall’alleanza Pri e Brindisi popolare e altre liste civiche di area di centrodestra che sceglieranno autonomamente il candidato.
Stando ai dati ufficiali Rossi è avanti rispetto a Rizzo. Ma ci sono dei sindaci espressione di movimenti di centro che ancora non si sono espressi, come Francavilla Fontana, Oria, San Michele Salenino e Ostuni. Alcuni di questi piuttosto grandi. Nell’elezioni provinciali c’è il voto ponderato, dove le amministrazioni più grandi hanno maggiore peso. Le elezione è fissata per domenica 31 ottobre, si vota solo il presidente, mentre resta in carica l’attuale consiglio provinciale. Il nuovo eletto si troverà in maggioranza due consiglieri della forza politica avversaria. Il precedente presidente Maurizio Bruno (ex sindaco di Francavilla Fontana, Pd) era stato eletto grazie ad un accordo con Forza Italia, questo ha creato all’interno del consiglio una maggioranza trasversale. Ma quale il ruolo dell’attuale presidente della Provincia dopo la riforma? Innanzitutto l’ente ha perso molte delle sue funzioni, sono rimaste solo quelle primarie: edilizia scolastica, manutenzione delle strade e tutela e valorizzazione dell’ambiente. Il resto è passato in capo alla Regione con tutte le difficoltà emerse in questi anni come quelle sulla cultura: biblioteca e museo provinciale, ma anche per il Mercato del lavoro con la gestione dei Centri per l’impiego. Il presidente svolge il suo ruolo all’interno delle funzioni rimaste, convoca e presiede il consiglio provinciale ridimensionato nei suoi componenti e sovrintende il funzionamento dei servizi e degli uffici. È stata invece abolita la giunta provinciale, le varie deleghe sono state assegnate ai consiglieri.
Il nuovo presidente dovrà affrontare l’annoso problema della società in house Santa Teresa che conta 200 dipendenti in cassa integrazione, ma dovrà fare anche i conti con la mancanza di risorse per garantire la manutenzione e la sicurezza delle strade e le esigenze delle scuole.
Lucia Portolano per Il7 Magazine
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