“Un clamoroso svarione di Marino, non può essere malafede ma imbarazzante ingenuità”

giuseppe florioINTERVENTO/ Giornaliste- di BrindisiOggi: dovreste avere umana, umanissima comprensione, anche ben al di là dei vostri doveri e diritti professionali per Nando Marino. Costui, personaggio pubblico di lignaggio alto e relazioni vaste, imprenditore di indiscusso successo, rinomato patron di una squadra di basket, candidato sotto i migliori auspici (Michele Emiliano come padrino politico, fin troppo grosse koalition a sostegno, favore di gran parte della stampa locale) si è presentato al battesimo del fuoco come il meno attrezzato dei parvenu. Come se una debuttante invitata al gran ballo avesse rigurgitato sul bavero del proprio accompagnatore. Ne abbiamo viste di situazioni analoghe nel ventennio berlusconiano innanzitutto e poi nel suo coerente prosieguo renziano: di gaffeur o ineducati o arroganti affetti da machismo politico che alle domande avanzate da giornalisti non embedded hanno preferito non rispondere, o rintuzzare, o offendere malamente. Addirittura la replica «mi faccia una domanda intelligente» sembra una sorta di format tanto reiterato negli anni, quanto ormai stucchevole. Per questo archetipo di politico, la scaletta delle domande dovrebbe essere concordata e confortevole (magari del genere: «quale è il suo libro preferito?»), preferendo le genuflessioni alle libere interviste, l’ammiccamento all’incalzare. Eppure Marino avrebbe – anche lombrosianamente – il fisico del ruolo: avrebbe cioè tutto dalla sua parte, intanto le spalle larghe, il piglio del decisionista, l’allure del comandante in campo. Connotazioni necessarie ad assumersi la responsabilità che è appunto, secondo l’etimo, abilità a dare risposte. Viene dunque da chiedersi come potrà assumersi la responsabilità di governare quell’intricato groviglio di problemi venturi e vecchi pasticci che è la città di Brindisi (quindi di fornire risposte sul fronte dell’amministrazione della cosa pubblica) chi oggi non è neppure in grado di rispondere alle domande di una giornalista perbene. Allora: il candidato sindaco targato Bmw sfoderi tutti i suoi cilindri e nei 70 giorni previsti per la campagna elettorale si presti, più volte che può, a farsi intervistare, chiedendo le domande più severe e ficcanti: un allenamento di tal fatta potrà soltanto giovargli. Invece, le professioniste titolari di BrindisiOggi abbiano, almeno all’inizio, un po’ di pazienza. Uno svarione così clamoroso come quello consumato da Marino urbi et orbi in conferenza stampa non può essere frutto di malafede, ma di imbarazzante ingenuità.

Giuseppe Florio

(giornalista)

9 Commenti

  1. Complimenti redazione cancellate i messaggi scomodi . Questo è fare giornalismo con la libertà di parola.siete di parte complimenti

    • Get.le signor Ugo cancelliamo solo i messaggi diffamatori per tutelare lei e la nostra redazione,e quelli in cui viene riportato un gergo poco pertinente ad un giornale di informazione per il resto vengono pubblicati tutti i commenti

  2. Imbarazzante ingenuità? Ma perché personaggi del genere sono ingenui? Ma lei sta scherzando? Spero di sì.

  3. Marino, ma chi te l’ha fatta fare?
    Le mie previsioni, che finora ho sempre azzeccato, ti danno un 7-8% di preferenze (alla grassa); e non credo che con quei numeri tu possa andare da nessuna parte.
    Certo però che se proprio ti vuoi sacrificare per i “baresi” sono affari tuoi.
    Io di sicuro non ti voterò; e per i motivi che oramai sono sotto gli occhi di tutti.
    Auguri.

  4. Marino non rappresenta Brindisi. I gruppi e gruppetti che lo sorreggono sono da anni la causa dello sfascio della nostra città. Mi auguro che non riesca a vincere e che i personaggi a lui intorno smettano di prendere in giro i brindisini.

  5. Ma questo scontroso energumeno già non dovrebbe candidarsi . Se questo è il suo comportamento crede già di trovarsi sullo scranno in cui solo lui capisce . Ritengo inutile aggiungere altro perché col mio ex partito , pd , sto vedendo quanto di più stomachevole si possa presentare sulla scena politica , a partire dal presidente Orfini con la sua insulsa arroganza .

    • Hai detto il tuo ex partito? Quindi sei artefice quanto loro dello schifo degli anni passati,e scusate un attimo ma il pezzo scritto mi sembra che venga da una cittadina dove il PD era primo partito e che veniva tutelato (sistema dello scempio di Mesagne).
      Penso che il problema sia il fatto del nuovo che possa funzionare e quindi porre interrogativi sui fallimenti precedenti.
      E si la società civile fa paura.

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