Vinicio Capossela in concerto a Matine per salvare gli ulivi

TIGGIANO- Vinicio Capossela suona per gli ulivi, tra gli ulivi. L’associazione Onlus “SAVE THE OLIVES” nasce per promuovere buone pratiche agricole e sperimentare tecniche che sappiano coniugare gli antichi saperi della terra e le nuove conoscenze scientifiche tentando tra l’altro di dare il proprio piccolissimo contributo per superare le profonde divisioni che in questi anni hanno scosso la comunità pugliese e fare fronte all’emergenza che ha colpito il territorio. Per sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere le attività è stato invitato Vinicio Capossela, artista molto amato e storicamente legato al nostro territorio, ad esibirsi in concerto. L’obiettivo del concerto del 13 luglio è di raccogliere i fondi per tentare di salvaguardare un campo di ulivi monumentali secolari a rischio di essiccamento. Per farlo si sta procedendo a un lavoro di recupero e nutrimento del terreno per poi tentare di dare nuova forza alle pianteattraverso l’antica pratica dell’innesto. In località Matine, a Tiggiano (Le), arriva Vinicio Capossela con “Planctum per alberi uomini e bestie”, concerto unico, site specific, creato con le canzoni di “Ballate per uomini e bestie”, ultimo album del cantautore salentino d’adozione, e con altre sorprese in scaletta. Al live (inizio ore 19) seguirà una cena informale, alle 21.30, nel luogo del concerto, per un gruppo limitato di persone.

Il disco, “Ballate per uomini e bestie”, vincitore del Premio Tenco 2019 come miglior disco in assoluto, è un’opera di grande forza espressiva che guarda alle pestilenze del nostro presente travolto dalla corruzione del linguaggio, dal neoliberismo, dalla violenza e dal saccheggio della natura. Tra i quattordici brani che compongono l’album non mancano poi canzoni ispirate alla grande letteratura, da testi medievali alle opere di poeti amati come Oscar Wilde e John Keats.

“Il nostro obiettivo – spiega il presidente di “Save the Olives” Pietro Petroni – è fare qualcosa di buono per la Puglia e per il Mediterraneo tutto, perché l’ulivo ne è il simbolo. Quindi dalla parte della ricerca scientifica e della buona agronomia, fare comunicazione, creare consapevolezza sulla questione della morte degli ulivi è ciò che ci ha spinto a metterci insieme come ONLUS. Vinicio Capossela, sensibile alla tematica degli ulivi, suonerà nel nostro oliveto. Speriamo di coinvolgervi sempre più nel nostro progetto, per rafforzare collaborazioni che vanno ben oltre il territorio pugliese, e per affrontare uniti questa apocalisse fitopatologica”.

All’evento ha anche aderito il poeta, drammaturgo e regista Cosimo Damiano Damato che, per l’occasione, ha scritto lo short reading “Ulivi, odore di Getsemani” che andrà in scena prima del live di Capossela. Damato racconterà la sacralità della madre terra di Puglia attraverso un viaggio elegiaco scandito dalle incursioni della chitarra del virtuoso Michele Liso per muovere la narrazione del “sacro ulivo” su un canovaccio emozionale tessuto fra poesia e musica mediterranea. Il recital si apre con il monologo “Olio Divino” (scritto da Damato nel 2009 e già portato in scena, tra gli altri, da Arnoldo Foà, Michele Placido e Alessandro Haber). Il recital attinge anche dai versi “Piantatori di alberi” dello stesso Damato, da “Un albero soltanto” di Erri De Luca, “Quattrogiorni laggiù nel Salento” di Tonino Guerra, da “Succhà” di Antonio Infantino e dal reportage civile “Silenzio, qui si muore” dello scrittore Agostino Petroni. “Questo recital – spiega Damato – racconta un’avventura fatta di odori, di fragranze, un fascino olfattivo per voce densa e strumenti figli degli alberi, unapoesia che ci riconduce alle nostre origini”.

Saranno inoltre allestite alcune opere del fotografo Ugo Ricciardi (messe all’asta per beneficenza), artista italo-svizzero, nato a Torino nel 1975. Attivo da circa 15 anni in ambito internazionale ha esposto in collettive e personali. Stimolato dai costanti viaggi in Africa e negli Stati Uniti, avvia una produzione di progetti attraverso i quali affronta i temi della caducità dell’esistenza. Il particolare utilizzo che Ricciardi fa della luce in movimento all’interno della sua produzione fotografica in bianco e nero (ma non solo) produce un effetto onirico e straniante che si sposa con chirurgica efficacia al tema affrontato. I fasci di luce che sfuggono e circondano gli ulivi celebrano una volta di più la luminosa resistenza delle forze della natura in lotta con la notte dei tempi attuali.

 

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