Arriva la diffida del prefetto, alla ricerca dei 17 voti per approvare il bilancio e non andare a casa

BRINDISI – (da il7 Magazine) Eliminazione del servizio di assistenza domiciliare, riduzione del 20 per cento di tutti i servizi sociali, compresi asilo nido, cancellazione dei contributi per gli eventi dalla regata Brindisi Corfù alla Motonautica, aumento della Tosap, e maggiori costi per i servizi cimiteriali. Questi sono solo alcuni dei provvedimenti previsti nel bilancio di previsione 2020 per gli anni anche 2021 e 2022. Uno schema di bilancio approvato dal commissario ad acta redatto sulla base del piano di riequilibrio che la maggioranza Rossi ha votato a febbraio scorso. Quel famoso piano di pre dissesto che prevede in 20 anni di sanare i conti del Comune di Brindisi (che rischiava la bancarotta), e che persino nel solo 2019, con questa amministrazione, ha prodotto un disavanzo di oltre 3milioni e mezzo di euro. Una storia vecchia, un accumulo di perdita che si è susseguito negli anni da parte di diverse amministrazioni comunali alle quali bisogna però aggiungere anche quelle del 2019.

Alla fine il commissario ad acta, Sebastiano Giangrande, voluto da Rossi e dalla sua giunta per fare da arbitro allo scontro tra la sua amministrazione e il dirigente ai Servizi finanziari Simone Simeone, che aveva espresso parere negativo al bilancio del sindaco, ha dato ragione al tecnico. Proprio così, Giangrande solleva le stesse perplessità di Simeone sullo schema di bilancio che aveva disegnato Rossi, a causa del quale anche l’assessore al Bilancio Cristiano D’Errico aveva dato le dimissioni. Ancora una volta il Comune di Brindisi ha a che fare con un commissario. La politica si auto commissaria e fa decidere ad un tecnico esterno il documento programmatico finanziario che detta le linee politiche e amministrative di un ente.

E mentre il sindaco e il suo gruppo politico Brindisi Bene Comune si affannano a dire alla città che Giagrande ha approvato uno schema di bilancio che conferma il loro impianto e “ dell’inutile lavoro dei soliti tirapiedi e sciacalli”, in un verbale pubblicato sul sito del Comune è racchiusa la verità sulla vicenda.

Si tratta del verbale della seduta del 27 novembre della riunione tra commissario ad acta e dirigenti dei vari settori. È in questa sede che Sebastiano Giangrande chiede a tutti la massima prudenza nella redazione del bilancio. Proprio quella prudenza che il sindaco aveva contestato pubblicamente al dirigente dei Servizi finanziari, definendo Simeone un dirigente troppo prudente.

Chi ha redatto il verbale scrive esattamente che: “Giangrande dichiara di sposare appieno la chiave di lettura del dirigente, sottolineando che è doveroso mantenere il bilancio in un contesto di legalità, attendendosi a parametri di prudenza, per creare un bilancio rigoroso che consenta a tutti di svolgere la propria attività in maniera serena. Invita i presenti, quindi, ad allinearsi a tale chiave di lettura”. Insomma chiede agli altri dirigenti di fare come Simeone.

Più volte evidenzia che per tutte le questioni bisogna far riferimento al Piano di riequilibrio approvato a febbraio. “In ordine alla spesa da tagliare – si legge ancora nel verbale – Giangrande evidenzia che occorre mantenere il profilo di ottemperanza rispetto al Piano di riequilibrio….e ritiene doveroso predisporre lo schema in linea con il deliberato del consiglio comunale in ordine al Piano di riequilibrio trasmesso a Ministero e Corte dei conti perché sarebbe una contraddizione in cui non si può incorrere”.

In merito alla Multiservizi, dove ci sono diverse incongruità, il commissario ha sollecitato la società a presentare entro 10 giorni il bilancio previsionale ed entro 20 giorni il piano industriale considerando gli importi per singolo servizio con gli stanziamenti deliberati nel bilancio. Pur essendo passati diversi giorni dal sollecito a Palazzo di città non è arrivato ancora nulla.

Giangrande ha fatto poi chiarezza sulla discarica di Autigno, su quel milione di euro che il sindaco aveva inserito nel bilancio di previsione e che Simeone contestava in quanto non rappresentava una fonte certa di entrata. A rafforzare la tesi di Simeone ci pensa il dirigente all’Ambiente Francesco Corvace. “L’ingegnere Corvace – dice il verbale – riferisce che la questione è chiara: è una previsione trasversale che attiene ad una istanza di accordo di programma, che non è ancora stipulato. Riferisce che la proposta era maturata alla presenza di tutti gli attori, ma che dall’istanza di maggio 2019 non è seguito altro……Giangrande rivela, quindi, che non ci sono elementi giuridici per iscrivere in bilancio il contributo di un milione di euro”.

Il verbale si chiude poi con i servizi sociali, dove anche qui viene ribadita la necessità di rispettare i tagli del Piano di equilibrio, con la cancellazione dei servizi Adi e sad, e la riduzione del 20 per cento degli altri servizi.

Sulla base di tutto questo il commissario ha approvato lo schema di bilancio e lo ha consegnato al prefetto. Il suo lavoro a palazzo città è terminato. La patata bollente torna così alla maggioranza di Riccardo Rossi che  dovrà approvare il bilancio, salvo lo scioglimento del consiglio comunale.  Al Comune è arrivata la diffida del prefetto per l’approvazione del documento. L’assise civica, in remoto, sarà convocata prima di Natale, si ipotizza tra il 22 e 23 dicembre.

Servono 17 voti favorevoli per far passare il documento economico finanziario, A parte Antonio Elefante e Marco Vadacca, che da oltre un anno si sono allontanati dalla maggioranza, i numeri sembrano esserci. Un aiuto potrebbe arrivare anche da qualche consigliere di opposizione. Anche se al momento è escluso un appoggio dai consiglieri di Forza Italia, Fratelli D’Italia, Lega, Pri e dall’indipendente Carmela Lomartire. Tutti hanno già fatto capire che non daranno il proprio supporto. Non ci sarà neanche il sostegno dei tre consiglieri del movimento 5Stelle, nonostante in giro si vocifera l’ ingresso in giunta dell’ex consigliere regionale pentastellato Gianluca Bozzetti. A smentire questa ipotesi è il consigliere comunale Gianluca Serra. “Non voteremo questo bilancio – dice Serra – che altro non è che la  conseguenza del Piano  di riequilibrio approvato a febbraio da questa maggioranza. Già in quella occasione fummo l’unica forza politica a restare in aula per votare contro. Di conseguenza non entreremo in giunta, per noi resta la proposta di un governo di salute pubblica con tutte le forze presenti in consiglio così da poter assumere decisioni collegiali, anche coraggiose, per il bene della città”.

Intanto nella maggioranza si è aperto il dibattito, qualcuno del Pd storce il naso ed è preoccupato per un bilancio troppo tecnico e con troppi tagli. In vista ci potrebbe essere degli emendamenti per modificare in parte il documento economico finanziario. “Ho chiesto una riunione con i consiglieri del mio partito – spiega la consigliera Nadia Fanigliulo del Pd – per discutere sulla possibilità di apportare modifiche al fine di salvare posti di lavoro. Ritengo sia necessario fare delle modifiche. E sono convinta che il resto del partito sarà d’accordo”.

Nel frattempo sembra essersi riavvicinato sulle posizioni della maggioranza anche il consigliere Giuseppe Massaro, ex Leu poi indipendente e da mesi vicino al consigliere regionale democratico Fabiano Amati. Resta invece l’interrogativo su Livia Dell’Anna, che dopo essere uscita dal gruppo di Ora tocca a noi, simpatizza da un po’ di tempo per i movimenti di sinistra, che hanno preso le distanze da Rossi e i suoi compagni.

La maggioranza  di centrosinistra non avrebbe comunque nessuna intenzione di concludere prima la sua legislatura nonostante le ultime vicissitudini e  le difficoltà del bilancio e un malcontento piuttosto diffuso anche tra i movimenti e i partiti di Sinistra che lamentano la mancanza di dialogo, confronto e programmazione. Le dimissioni di Cristiano D’Errico di Articolo Uno, sono la dimostrazione lampante delle contestazioni di quel mondo.

 La richiesta di un maggiore confronto viene anche dai sindacati, con Uil, Cisl, Ugl e Cisal che hanno duramente attaccato l’amministrazione, ma le critiche non sono mancate neanche dalla, Cgil che ha chiesto al sindaco di non tagliare sui servizi sociali. A questo si aggiungono le ultime dimissioni del rappresentante scelto da Rossi in sede di comitato portuale, Alfredo Lonoce infatti pochi giorni fa ha lasciato l’incarico in chiara contestazione con l’amministrazione.

Per la nuova giunta bisognerà invece aspettare l’approvazione del bilancio, subito dopo infatti ci sarà il Rossi bis che sarà il frutto degli accordi raggiunti in queste ore per il proseguimento della legislatura.

Lucia Portolano

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