Da gennaio 4 bimbi abbandonati al Perrino, uno ieri ha lasciato l’ospedale

BRINDISI– Aveva partorito da poco, non aveva ancora completato le procedure del parto, quando è arrivata al Pronto Soccorso dell’ospedale Perrino. Aveva con se il suo bambino, ma subito dopo le cure ha dichiarato ai medici che non intendeva riconoscerlo, lo aveva portato per lasciarlo in ospedale. La donna, una straniera residente nel brindisino è arrivata al Pronto soccorso la notte tra martedì e mercoledì scorso. Il piccolo è stato immediatamente trasferito all’Unità Operativa  Neonatale, mentre lei è stata ricoverata in Ostetricia per terminare il parto. Poi dopo qualche ora, ha preso le sue cose ed è andata via, lasciando il piccolo.

Il bebè fortunatamente sta bene,  è un maschietto e pesa 2 chili e mezzo, è già in culla. È stato affidato ai medici dell’Utin, diretti da Giuseppe Latini, lo terranno con loro  sino a quando non arriveranno le disposizione da parte del Tribunale dei Minori, dove è stato denunciato l’abbandono. Intanto la direzione sanitaria allertato l’ufficio Sevizi Sociali del Comune ha provveduto al certificato di nascita

L’episodio di questi giorni rientra nei casi previsti dalla legge, l’unica anomalia sta nel fatto che la donna ha partorito all’esterno, ma la legge prevede che le donne che partoriscono in ospedale possono  non riconoscere i figli e lasciarli nella struttura sanitaria. Un modo per tutelare i bambini affinchè siano lasciati in luogo sicuro.

Il primario dell’Utin, Giuseppe Latini, racconta da che dall’inizio dell’anno ad oggi sono 4 i casi al Perrino di bimbi abbandonati, quattro in soli tre mesi. Uno di questi, dopo diverse settimane in ospedale, ieri è stato trasferito nell’istituto “La nostra Famiglia”.  In reparto ce ne sono altri tre. “Rispetto allo scorso anno i casi sono aumentati- afferma Latini– non sappiamo quali le motivazioni e quanto questo possa essere legato al momento di crisi economica. E’ sempre difficile capire perché una mamma abbandona il proprio figlio”.

L’abbandono di un figlio è un gesto innaturale, alla base del quale ci può essere solo dolore e disagio. Ancor più incomprensibile se si trasforma in tragedia, come quella avvenuta oggi a Viterbo, dove in un cassonetto è stata ritrovata una neonata morta, sua madre, una giovane dell’est Europa l’aveva gettata e poi era finita in ospedale per un’emorragia.

 Lu.Po.

2 Commenti

  1. E come se fosse la mia storia..solo che io sono nata a Brindisi all ex di summa nel 1989 anche io abbandonata la donna non voleva saperne niente di me…io sto bene ho una famiflia bellisdima..sono stata adottata a 40 giorni. ..ora sono mamma e che dire sono in cerca di sapere chi sono e da dove vengo biologicamente….in bocca al lupo ai ragazzi su che hanno commentato è che diventino presto genitori…

  2. io e mia moglie abbiamo fatto domanda di adozione presso tutti i tribunali d’italia. Abbiamo 36 anni entrambi e vorremmo dare tanta felicita’ a uno di questi bimbi.

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