Donne e lavoro, faccia a faccia con la consigliera nazionale di Parità Supplente, Serenella Molendini

(PAROLE E LAVORO) di Alessandra Amoruso. Oggi per parlare di lavoro e di donne ho chiesto aiuto a SERENELLA MOLENDINI, Consigliera Nazionale di Parità Supplente

Una donna salentina che rappresenta, a mio modesto, parere un’eccellenza nel nostro territorio (e per l’Italia in genere) nella lotta alle discriminazioni di genere.

Non ho molti rammarichi, ma uno è sicuramente quello di non averla seguita quando ne ho avuto l’occasione.

 1) ci sono competenze al femminile che possono fare la differenza oggi nel mondo del lavoro ?

Non è facile ancora oggi entrare nel mondo del lavoro per le donne pugliesi, ci sono disuguaglianze strutturali evidenti, ci sono nodi non sciolti definitivamente come quello della maternità e della condivisione vita lavoro. È davvero assurdo che il gap tra nord e sud del Paese, per ciò che attiene il lavoro, sia ancora così ampio: l’occupazione femminile è oltre il 60% al nord, tra il 47% e il 59% al centro (Sardegna compresa) e con una media del 32% al Sud.

La Pandemia da Covid 19 ha esasperato ancora di più la situazione di marginalità di occupazione delle donne, come si osserva da tutti gli indicatori del mercato del lavoro.

Eppure le donne hanno dimostrato in questi mesi resilienza, capacità e competenze di grandissimo rilievo tanto da poter dire che hanno costituito davvero una “barriera contro la morte”.

Partiamo da questo allora e proviamo a individuare le competenze femminili utili per una Ri-costruzione del Paese, perché dobbiamo tener presente che la ripresa potrà avvenire solo se sapremo avvalerci di solide competenze.

In periodi di profondo ripensamento saranno soprattutto preziose (e dunque da coltivare) quelle soft skills che sono una riconosciuta caratteristica delle donne, quelle competenze trasversali fatte di flessibilità, adattabilità, problem solving, capacità di ascoltare, l’abilità di entrare in empatia con il/la proprio/a interlocutore/trice, una predisposizione all’organizzazione di persone e di processi, l’abilità di creare gruppi di lavoro che funzionano, la capacità di sostenere lo stress o quella di saper svolgere più attività contemporaneamente.

 

2) cosa dovrebbe fare una donna alla ricerca di lavoro oggi

Una donna oggi deve avere solide competenze e nel contempo coltivare passioni, hobby, relazioni che le consentano di acquisire competenze non formali, ma ugualmente importanti.

La globalizzazione, la tecnologia, l’espansione delle reti di scambio e commercio, l’automazione e l’aumento dell’intelligenza artificiale stanno cambiando il mercato del lavoro a ritmi rapidi e disomogenei in tutto il mondo. E le ragazze troveranno una drammatica discrepanza tra competenze possedute e posti di lavoro disponibili e in più dovranno affrontare anche discriminazioni e pregiudizi sociali che invece non incontreranno i loro coetanei.

Oltre le soft skills di cui abbiamo parlato è necessario attrezzarsi sul piano delle competenze fondamentali: competenza linguistica e matematica, competenza almeno di una seconda lingua, competenza digitale (nel prossimo futuro, dice uno studio dell’Unione europea, 9 lavori su 10 richiederanno competenze digitali e purtroppo le donne non sono ancora pienamente cittadine digitali), competenza in materia di cittadinanza attiva (è importantissimo conoscere i propri diritti in quanto donne e sapere a chi rivolgersi in caso di discriminazioni sul lavoro) .

È necessario saper scrivere un buon curriculum che espliciti le competenze, le esperienze (di volontariato, o di lavori temporanei sono utilissime), ma anche far comprendere chi siamo veramente e che siamo affidabili.

È importante rivolgersi per la ricerca del lavoro ai centri per l’impiego, ma anche alle agenzie per il lavoro e cercare su giornali e siti specializzati le offerte di lavoro. Proporsi in modo serio cercando di valorizzare il più possibile ciò che si sa e si sa fare.

 

3) Un consiglio al contrario: cosa NON deve fare una giovane donna nella ricerca del lavoro e più in generale per affermarsi nel mondo del
lavoro?

Non deve cercare la “raccomandazione”, perché questo le farebbe perdere di valore.

Non deve sottostimarsi mai.

Non deve rispondere a domande riguardanti la sua sfera privata durante un colloquio di lavoro (domande “ha intenzione di sposarsi? di avere figli? Sono vietate e discriminatorie).

Deve imparare a delegare sia in famiglia sia al lavoro: non siamo superwomen.

Non deve abbandonare il lavoro a seguito di maternità perché non riesce a conciliare i tempi di vita e di lavoro. Diventa difficilissimo rientrare. Cosa fare allora? Rivolgersi alla Consigliera di Parità del proprio territorio per avere indicazioni normative oppure offerta di servizi e misure che possano aiutarla.

Non sottostare a ricatti e molestie sessuali (accadono spesso anche durante un colloquio di lavoro, o in un percorso di carriera). In questo caso è importante rivolgersi subito alla Consigliera di parità territoriale che potrà sostenerla.

 

 

 

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*