Esplosione della Benedetto Brin, a 104 dalla tragedia cerimonia nella cripta del Monumento al Marinaio

BRINDISI- Cerimonia nella cripta del Monumento al Marinaio per ricordare l’affondamento della Benedetto Brin 104 anni fa. Il 27 settembre del 1915, nel corso della prima guerra mondiale, è esplosa nel porto di Brindisi una delle navi più belle della Regia Marina Militare. A centoquattro anni esatti dal tragico evento, venerdì 27 settembre alle ore 10.00, nella cripta del Monumento al Marinaio d’Italia di Brindisi, Assoarma Brindisi, associazione che raggruppa tutte le associazioni combattentistiche e d’arma della città Capoluogo e della provincia di Brindisi, con una sobria cerimonia, ricorderà il drammatico evento che comportò la morte di 456 marinai, tra cui Cosimo Sindaco, unico marinaio brindisino dell’equipaggio.

La commemorazione si aprirà con l’accensione dell’Ara votiva – posta ai piedi del Monumento al Marinaio – alla quale seguirà la deposizione di una corona d’alloro nella cripta e la celebrazione di una Santa Messa, che sarà preceduta da un momento di riflessione a cura di Giancarlo Sacrestano, che cura le ricerche storiche per conto di ASSOARMA.  Successivamente, gli invitati raggiungeranno il luogo dell’affondamento a bordo di due imbarcazioni messe a disposizione dalla Società Trasporti Pubblici (STP) e dalla Lega Navale Italiana (LNI) Sezione di Brindisi, per il lancio di una corona d’alloro sul luogo dove avvenne lo scoppio della Benedetto Brin.

All’interno della cripta sarà possibile ammirare la statua di Santa Barbara, protettrice della Marina Militare Italiana, donata in occasione del 102° anniversario dell’affondamento dal Maestro prof. Cosimo Marinò, presidente onorario della sezione dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Oria (BR) ed un bellissimo modellino in scala della Corazzata, realizzato dal geometra Marco Matulli, socio dell’Associazione Arma Aeronautica di Brindisi.

Alla cerimonia prenderanno parte le Autorità civili, religiose e militari della città Capoluogo e con i loro Labari, i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma.

 

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