Le isole sataniche, il debutto che ha chiuso con successo il Festival Borgarti

BRINDISI- Le isole sataniche, scritto e diretto da Maurizio Ciccolella, è una prova di regia che ha emozionato il pubblico del debutto, avvenuto presso l’aula consigliare del Comune di Ostuni. Complice la bellezza del luogo, lo scorso 30 settembre è andata in scena la magia del teatro “da camera”: gli spettatori vicini agli attori, senza palco, in un’atmosfera intima e dirompente allo stesso tempo.
Un tema forte quello dello spettacolo: un gruppo di omosessuali, confinati nell’isola di San Domino nel periodo fascista, racconta le vicissitudini inumane che li hanno condotti, senza colpa, prima ad essere arrestati e poi isolati in un lembo di terra, senza nulla, dell’arcipelago delle Tremiti.
Una recitazione che non ha mai lasciato spazio al vittimismo, anzi a tratti indugiante nel comico, ha convinto gli spettatori. Un passaggio di registro che ha restituito grande ritmo alla scena, enucleando un aspetto insolito della prigionia: questi ragazzi (quasi tutti giovani) riusciranno finanche a trovare un modo per divertirsi, a non arrendersi all’azione schiacciante che il regime fascista imponeva loro.
Giovani attori quelli in scena, perlopiù formati nell’alveo della scuola di recitazione “Talìa” di Brindisi, che ancora una volta si dimostra luogo di eccellente formazione. Matteo Maci, alla sua prima esperienza, oltre ad interpretare egregiamente il ruolo di Madame Butterfly, nomignolo per l’occorrenza, ha incantato il pubblico con un canto lirico sopranista davvero eccellente. Con lui in scena un giovane attore nigeriano, Greg Dubem, e Mino Leone, Lello Galasso, Lorenzo De Simone, ognuno capace di trasmettere al pubblico il vissuto torbido e malinconico della propria esperienza.
Lo spettacolo “Le isole sataniche” è una delle quattro nuove produzioni del Festival Borgarti, organizzato dall’Associazione Culturale ed artistica SMTM con il sostegno del MiBAC e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” e il partenariato dei Comuni di Carovigno ed Ostuni. Alle nuove produzioni si sono anche affiancati quattro spettacoli ospitati: “Nuda” di Stefano Benni, “Celeste” di Fabio Pisani, “Cartùn” di Valentino Ligorio, “Visioni Gloriose” di Diana Costa. Nelle nuove produzioni, invece, due le collaborazioni principali: con il regista Giuseppe Convertini, che ha affascinato centinaia di spettatori col suo spettacolo nel parco delle Colonne e l’attore Marco Falcomatà, con uno straordinario debutto dello spettacolo “Angelo della gravità”.
Un percorso tematico molto interessante che ha spaziato dal tema della donna, al collaborazionismo ebraico durante il nazismo, coinvolgendo tutte le fasce di pubblico, che nel tempo ha seguito i vari spettacoli, dislocati nei borghi di Carovigno ed Ostuni. Molto apprezzato il livello qualitativo delle proposte di spettacolo, sia sul piano tematico che performativo. Complessivamente per gli otto spettacoli il festival ha registrato quasi 1500 presenze, con un 10% “affezionato” che ha seguito tutte le proposte.
BrindisiOggi

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