Lezioni sui cambiamenti climatici, il liceo Ferdinando di Mesagne la prima Climate change school in Italia

MESAGNE –  (da il7 Magazine) C’è una scuola in Italia in cui le parole di Greta Thunberger in difesa dell’ambiente, sono diventate azioni concrete. Parte dai banchi di scuola del liceo Scientifico Epifanio Ferdinando di Mesagne la rivoluzione per l’emergenza climatica. Proprio qui, a Mesagne, a pochi chilometri dal petrolchimico e da una delle centrali termoelettrica più grandi d’Europa. Il liceo Ferdinando è il primo Climate change school accreditato dalla Nazioni Unite in Italia. È infatti la prima scuola italiana ad avere un United Nation Climate change teacher. Angelo Gagliani è infatti il primo docente italiano accreditato dall’Onu come esperto per la formazione dei cambiamenti climatici. Gagliani è un professore di Informatica, ma noto sul territorio per le sue battaglie ambientaliste. Al suo curriculum ora ha aggiunto questo nuovo tassello. Nel liceo mesagnese saranno introdotti, durante le lezioni delle varie materie scientifiche come Chimica, Fisica, Scienze, dei moduli specifici per lo studio e la formazione sui cambiamenti climatici. Si tratta di vere e proprie lezioni scientifiche sul clima. L’11 settembre il Consiglio dei docenti, convocato in seduta straordinaria, ha approvato all’unanimità la “Dichiarazione sull’emergenza climatica” scritta direttamente dagli studenti del Ferdinando con la collaborazione del docente. Con questa Dichiarazione l’intera scuola, compreso tutto il personale, si impegna a rispettare norme e ad attivare procedure di sensibilizzazione sull’emergenza clima. Azioni pratiche nella vita quotidiana per il rispetto dell’ambiente. Nello specifico la scuola si impegna “ad emissioni zero” con l’installazione di apparecchi fotovoltaici per la produzione di energia, ma anche ad attuare iniziative per richiedere agevolazioni per il trasporto pubblico per gli studenti e per il personale, pianificazione del car pooling e car sharing per famiglie e per il personale scolastico. Inoltre si chiede di prediligere acquisti con emissioni zero e rifiuti zero come l’utilizzo di carta esclusivamente riciclata, riduzione dell’uso della plastica, diffusione di termos metallici con il logo della scuola. A tutto questo si aggiungono iniziative di sensibilizzazione all’esterno, affinchè i buoni propositi possono diventare  buone pratiche, nelle famiglie ma anche in altre scuole.  L’impegno ora è quello di diffondere il corso per docente sul clima accreditato in tutte le scuole italiane, affinchè ogni istituto abbia il suo United Nation Climate change teacher. Una catena scolastica per il rispetto dell’ambiente con sconoscenze scientifiche. Tra gli scopi c’è quello di introdurre l’ora di studio sui cambiamenti climatici tra le materie curriculari. La frequentazione delle lezioni darebbe l’accreditamento anche agli stessi studenti. Il tutto è stato accolto con gran favore dal dirigente scolastico Aldo Gugliemi e dall’intero corpo docente, che ha adottato la Dichiarazione senza alcuna opposizione. Il progetto è nato a maggio scorso durante il periodo dell’alternanza scuola lavoro in cui i ragazzi delle classi terze e quarte hanno collaborato con il Centro didattico euro-americano sulle politiche costituzionali dell’Università del Salento, coordinato dal professore Michele Carducci. Durante questa esperienza gli studenti hanno realizzato con il supporto del professor Gagliani il portale emergenzaclimatica.it. Sul sito è possibile trovare la prima climateca italiana, una raccolta di informazioni e documenti scientifici sui cambiamenti climatici forniti agli alunni direttamente dall’Università del Salento. Ma la storia non si è fermata al sito online. Ad agosto  scorso il professor Gagliani ha aderito ad un programma di formazione per docenti istituito dalla Harwood Education in Inghilterra. Ha seguito 5 corsi e fatti 15 esami online, ottenendo così l’accreditamento delle Nazioni Unite. “Ho ritenuto che in un territorio come il nostro pieno di emergenze ambientali, ora anche quello dell’espianto degli ulivi per far nascere il gasdotto sino a Mesagne – spiega Gagliani – fosse necessaria una formazione sul tema perché è con la conoscenza che si possono vincere le battaglie e prevenire le catastrofi. Sono contento dell’entusiasmo dei ragazzi e dei miei colleghi, questo è l’inizio di un lungo percorso”.

Lucia Portolano

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