Nozze sul palco del Verdi o sul Monumento al Marinaio, oggi si può

BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Nozze sul palco del Teatro Verdi o sul Monumento al Marinaio, oggi si può. Con l’approvazione del nuovo regolamento in materia di unioni civili, il Comune di Brindisi ha autorizzato la celebrazione dei matrimoni anche in luoghi sino ad ora non accessibili. L’elenco delle location è piuttosto variegato e dopo aver sdoganato qualche mese fa le strutture private ( masserie, spiagge, sale ricevimenti) ora arricchisce l’elenco aggiungendo anche monumenti e teatro. In particolare ci si potrà sposare nella sala conferenze di Palazzo Granafei Nervegna, nella Sala della Colonna e nella Sala Università del Palazzo Ex Corte D’Assise, nell’auditorium o nella chiesetta piuttosto che nel giardino dell’ex Convento Di Santa Chiara, nel chiostro o nell’androne dell’ex Convento Scuole Pie, al piano terra o nell’interrato del Bastione San Giacomo, piano terra e primo piano di Porta Mesagne, la terrazza della Palazzina del Belvedere, la sala conferenze della Casa Del Turista, il Tempio Di San Giovanni Al Sepolcro, il Monumento Al Marinaio, la sala conferenze di Palazzo Guerrieri Rubini, e per finire persino il foyer o il palco del Nuovo Teatro Verdi.

Le tariffe per le celebrazioni dei matrimoni variano a seconda della residenza dei futuri sposi e dai luoghi, distinguendo strutture pubbliche da quelle private.

Così il matrimonio di residenti in Brindisi (anche solo uno dei due) costa 200 euro, il matrimonio di non residenti in Brindisi costa 300 euro. Per le promesse di matrimonio valgono le stesse regole: promessa di matrimonio di residenti in Brindisi 100 euro; promessa di matrimonio di non residenti in Brindisi 150 euro.

Tutte le celebrazioni che si vogliono svolgere nelle giornate del sabato e della domenica, o fuori dall’orario di servizio, avranno un costo di 350 euro, indifferentemente dalla sede scelta e dalla residenza dei nubendi.

L’elenco delle sedi previste per le celebrazioni dei matrimoni potrà essere aggiornato, spiega il Comune di Brindisi, con l’inserimento di altre strutture private individuate da apposita deliberazione di giunta comunale, previa convenzione che le strutture interessate dovranno sottoscrivere con il Comune di Brindisi e per la fruizione delle quali sarà dovuto un pagamento di 350 euro. A febbraio scorso, infatti, fu pubblicato un avviso pubblico per la ricerca di manifestazioni di interesse per il riconoscimento di strutture private da destinare permanentemente alla celebrazione di matrimoni civili.

Erano ammessi operatori che disponessero di strutture di particolare pregio storico, architettonico, artistico, ambientale destinate ad uso privato o adibite ad uso pubblico, come sale ricevimenti, strutture turistico-ricettive, beni monumentali, architettonici o naturalistici aperti alla fruizione e alle visite. L’autorizzazione poteva essere richiesta anche per aree esterne agli immobili proposti come giardini,aree verdi,piscine solo ed esclusivamente se tali aree possano considerarsi “pertinenza funzionale” dell’edificio principale dove doveva essere data la titolarità di “sede comunale”.

Il regolamento sulle unioni civili è stato approvato in prima battuta dalla sindaca Angela Carluccio che aveva autorizzato anche le celebrazioni all’interno di strutture private quali masserie, e stabilimenti balneari. Con la gestione commissariale il regolamento è stato cambiato, le strutture private sono state poi escluse dalla dicitura “casa comunale” e per tanto non potevano accogliere le celebrazioni delle unioni civili con grande rammarico dei gestori delle location private. Il tiro è cambiato con l’arrivo della nuova amministrazione al Comune di Brindisi. Il 15 dicembre dello scorso anno il Comune ha ripristinato la vecchia delibera cancellando il divieto del commissario e lasciando spazio alle strutture private e a quelle turistico ricettive dove la richiesta di celebrazioni civili è sempre molto alta, in particolare quella straniera. Largo, dunque, alla fantasia, ciascuno per il suo matrimonio potrà scegliere una location diversa, suggestiva e in qualche modo inusuale. Così anche la città di Brindisi entra a far parte di quel circolo che gli operatori chiamano “wedding turism”, ossia il turismo da matrimonio. Coppie che scelgono di sposarsi in luoghi di particolare pregio storico anche se lontano dalla loro residenza. Il wedding turism a Brindisi e provincia è stato sdoganato da poco ma non è una novità che importanti matrimoni vip si siano celebrati proprio qui, tra Fasano e Ostuni dove si concentrano le maggiori strutture turistico ricettive di lusso. Il settore del wedding tourism è un indotto turistico in espansione che richiama strutture ricettive e attività commerciali. Per la scelta della location la maggior parte degli stranieri opta per strutture di lusso. Infatti, sono sempre più le agenzie specializzate e i wedding planner esteri che propongono pacchetti esclusivi per matrimoni fiabeschi firmati made in Italy, una moda all’insegna del lusso che genera un indotto del valore di circa 450 milioni di euro. I maggiori investitori, in questo senso sono gli stranieri che rispetto agli italiani, che mediamente spendono fino a 16mila euro per organizzare la cerimonia, in base ai dati Compass e ProntoPro, sono disposti a spendere fino a 54 mila euro, questo significa che le nozze made in Italy portano ad un fatturato non indifferente considerando hotel, ristoranti, wedding planner, make-up artist, cake designers, hair dressers e tutte quelle figure nate insieme all’idea del matrimonio come business. Le location più amate sono i luxury hotel, ville storiche oppure, tendenza in aumento quest’anno, i borghi e le tenute tradizionali. A portare più entrate sono gli inglesi che rappresentano il 27,6%, non male neppure gli americani, il 21,2% e gli australiani, 8,9%. Anche se il paese emergente si conferma essere la Cina, ma anche la Russia. In crescita anche gli arrivi da Francia, Regno Unito e Paesi Bassi.

E’ inutile a dirlo la Puglia resta tra le mete più ambite, Brindisi così investe in un nuovo business da fior di quattrini se si considerano gli ultimi matrimoni celebrati proprio nella provincia brindisina.

Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

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