Oss, la beffa, si sono ammalati nei reparti Covid ed ora rischiano il posto di lavoro

BRINDISI- Sono 141 gli Oss che rischiano il posto di lavoro, una corsa contro il tempo, il 31 gennaio scade il contratto ma non si intravede alcuna proroga. Rischiano la vita tutti i giorni nel reparti Covid, molti di loro hanno persino contratto il virus finendo in terapia intensiva, dall’inizio della pandemia non hanno mai smesso di lavorare eppure oggi la Regione Puglia non sembra intenzionata a rinnovare il loro contratto di lavoro. Sono 141 gli Oss della Asl di Brindisi che ora rischiano il loro posto di lavoro e questa mattina in forma di protesta affiancati dalla CGIL erano davanti l’ospedale Perrino per protestare. “Tutti insieme per chiedere l’immediata proroga di tutti i contratti in scadenza e la certezza che tutto il personale precario venga portato al compimento dei 36 mesi”. Lo ribadisce la Funzione Pubblica Cgil che spiega che si tratta di oss facenti parte della graduatoria 2009, e che rientrano nella sfera del precariato storico, il loro status è antecedente al maxi concorso di Foggia e nella fattispecie, su una graduatoria di oltre 700 persone, gli unici a non essere stati stabilizzati sono i 141 in oggetto, creando una  discriminazione.  Tra gli Oss questa mattina c’era anche Elisabetta Carlà , che a novembre scorso ha contratto il Covid lavorando nel reparto di Malattie Infettive del Perrino e che per 15 giorni è stata ricoverata nella Terapia Intensiva della Dea di Lecce. “Abbiamo diritto di lavorare, questa è la nostra guerra. Abbiamo sostenuto una guerra che si chiama Covid . La nostra storia inizia nel 2009 e sino adesso stiamo combattendo. Il nostro contratto scade il 31 gennaio e noi abbiamo diritto di lavorare. Le istituzioni ci devono almeno essere grati per quello che stiamo facendo in tutta Italia- dice Elisabetta- io stessa mi sono contagiata. Sono stata molto male e ancora sto male. Perché quando la malattia ti colpisce ti tornano in mente tutti i volti dei pazienti che hai assistito. Sapere che ti devi affidare ad una macchina per respirare è un incubo, un dolore che non finisce mai e ti continui a portare dietro. Io sono molto provata e sono ancora in terapia farmacologica. Ed ora rischio di perdere il posto di lavoro”.

Oggi al sit in degli Oss era presente anche Mauro Vizzino, Presidente III Commissione consiliare della Regione Puglia : “Si tratta di una rivendicazione assolutamente condivisibile, tanto più perché il decreto “Milleproroghe” lascia una porta aperta alla proroga dei contratti (in scadenza il prossimo 31 gennaio) per gli operatori della graduatoria del 2009 ed alla conseguente stabilizzazione.

Lunedì mattina ho convocato la III Commissione consiliare della Regione Puglia che presiedo, alla presenza dell’Assessore alla Sanità Pier Luigi Lopalco e del Direttore del Dipartimento Salute e Benessere Vito Montanaro. In tale occasione verificheremo ogni possibile soluzione al problema che riguarda, ovviamente, l’intera regione Puglia. Proprio per questo, sto acquisendo ulteriori elementi per affrontare in maniera complessiva questa vicenda. Anche oggi, nel corso dell’incontro con questi lavoratori, svoltosi nell’ospedale Perrino, ho manifestato la mia profonda gratitudine nei confronti di persone che hanno messo a repentaglio la propria vita nel corso dell’emergenza sanitaria in atto e che continuano a farlo con abnegazione e professionalità”.

Anche il consigliere regionale del Pd , Maurizio Bruno, era presente al sit in : “Quelle 141 donne e uomini sono le persone che in questi drammatici mesi hanno permesso ai nostri ospedali, assieme a medici infermieri e a tutto il personale sanitario, di non soccombere davanti allo spaventoso urto della Pandemia. Sono le persone che si sono prese cura dei nostri cari, mettendo in pericolo la propria incolumità e la propria vita, ogni giorno, ogni ora, impegnandosi in uno sforzo fisico ma anche psicologico davvero devastante. I numeri, purtroppo, ci dicono che l’emergenza è tutt’altro che finita. E l’arrivo di un’ondata ancora più drammatica è davvero alle porte. Liquidare questi meravigliosi lavoratori che hanno imparato in questi mesi, sulla propria pelle, come gestire l’emergenza, come muoversi, come intervenire, non è solo tremendamente ingiusto nei loro confronti. Ma è perfino pericoloso per i futuri pazienti e per la tenuta del sistema sanitario brindisino. Non c’è alcuna logica o buon senso, in piena emergenza, nel sostituire questo personale ormai così preparato con forze nuove, che per quanto preparate a tutto, avrebbero bisogno di settimane se non mesi per imparare ciò che questi straordinari 141 professionisti hanno appreso. Insomma, davvero, non prorogare loro i contratti per meri cavilli burocratici sarebbe un errore sotto ogni punto di vista. Il governo ha tuttavia mosso il primo importante passo autorizzando la possibilità della proroga. E la Regione Puglia sta facendo altrettanto, adoperandosi per rendere operativa questa possibilità. Proprio lunedì ci sarà in commissione l’atteso incontro con l’assessore alla sanità Lopalco per capire come sciogliere il nodo già nei prossimi giorni. E spero che queste donne e questi uomini possano ottenere ciò che, col proprio sudore e sacrificio, hanno meritato e meritano di ottenere”.

BrindisiOggi

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