Parco Bove, il sindaco incontra il pm, una settimana per le sanatorie poi gli sgomberi

BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Baracche di Parco Bove, è corsa contro il tempo, una settimana per sanare la posizione degli abusivi, dopo si procederà con lo sgombero coatto. Il Comune di Brindisi avrà sette giorni per valutare le richieste di sanatoria delle quattro famiglie sulle quali pendono le ordinanze di sgombero dagli alloggi popolari a Parco Bove, nel quartiere Paradiso. E’ quanto emerge dall’ultimo incontro tra il sindaco, Riccardo Rossi, l’assessore comunale, Mauro Masiello, ed il Procuratore aggiunto del Tribunale di Brindisi, Antonio Negro, titolare dell’inchiesta sugli abusivi. “Di fatto, al momento, non c’è alcun rinvio formale del procedimento di sequestro e sgombero degli immobili- ha spiegato l’assessore Masiello- ma con il magistrato si è convenuto che per rendere esecutive le ordinanze ci vorrà almeno una settimana, visto che le forze dell’ordine dovranno coordinarsi con il Servizi Sociali del Comune.  A questo punto, l’amministrazione avrà sette giorni di tempo per valutare le richieste di sanatoria e presentare l’esito al magistrato affinchè possa rivedere il provvedimento”. Le famiglie brindisine che risiedono a Parco Bove da più di dieci anni ed  hanno richiesto la sanatoria sono quattro. Su di loro pende la “spada di Damocle”. Se l’esito della procedura di sanatoria sarà positivo allora, dimostrando anche la residenza, potranno essere inseriti nella graduatoria degli aventi diritto ad un alloggio popolare. E dire che qualche giorno fa anche una rappresentanza del Comitato residenti Parco Bove aveva chiesto e ottenuto un incontro con il magistrato proprio per chiedere una sospensione del procedimento di sgombero almeno sino a settembre. Il Procuratore aggiunto, Antonio Negro, anche in questo caso era stato piuttosto chiaro: “C’è un sequestro penale- aveva detto il pm, Antonio Negro- io sono tenuto ad eseguirlo. Il sequestro è dovuto all’occupazione abusiva ma a questo si aggiunge anche l’inagibilità delle abitazioni. Io non posso assumermi la responsabilità di lasciare quelle persone in quelle abitazioni. Del resto tutta il complesso di Parco Bove è inagibile ma io non sono l’amministratore e procedo per il sequestro. L’amministratore è il Comune che si assume la responsabilità delle altre abitazioni”. Da qui, quindi, l’impossibilità di bloccare il sequestro penale o  in ogni caso di rinviarlo. La giustizia non si ferma, ma ha i suoi tempi, starà ora al Comune di Brindisi sfruttare i giorni che verranno per chiarire la posizione delle quattro famiglie destinatarie delle ordinanze di sgombero.  “Noi speriamo che si possa portare a soluzione questa situazione -ha detto Roberto Aprile, portavoce del Comitato residenti Parco Bove- si sta consumando un dramma per queste famiglie che rischiano sul serio di finire in mezzo ad una strada. Il Comune dal canto suo si è detto disponibile ad intervenire nel momento in cui lo sgombero sarà esecutivo. A disposizione di queste persone ci sarà un residence, qui potranno alloggiare sino a settembre, ossia fino alla consegna delle nuove abitazioni popolari alla Torretta. Ovviamente tutto a spese del Comune di Brindisi”. Le quattro famiglie, quindi una volta ottenuta la sanatoria e dimostrata la residenza, si andranno ad aggiungere alle altre ventisette, residenti sempre a Parco Bove, che sono destinatarie degli appartamenti in via di ultimazione alla zona Torretta. Questo complesso residenziale è stato realizzato con i fondi regionali e destinato alle cosiddette fasce deboli, donne sole in difficoltà economica, lavoratori pendolari. Nell’accordo originale tra Comune e Regione, l’amministrazione locale avrebbe avuto il venticinque per cento degli appartamenti, che complessivamente sono cinquanta, per far fronte all’emergenza abitativa. Sin dal primo momento è stato chiaro per l’amministrazione comunale che quegli appartamenti sarebbero stati consegnati alle famiglie di Parco Bove che da anni abitano in vere e proprie baracche. Altrettanto chiaro però che il  venticinque per cento su cinquanta mai e poi mai sarebbe stato sufficiente a coprire il fabbisogno di trenta famiglie.  Lunedì scorso il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, si è recato a Bari per chiedere alla Regione un aumento della quota parte comunale sul complesso residenziale in modo da poter soddisfare più richieste possibili. Il Comune di Brindisi sulla base del principio che gli alloggi si trovano in una zona da riqualificare e dove persiste un’emergenza abitativa ha ottenuto finalmente una risposta positiva dalla Regione Puglia che ha deciso di eliminare le riserve sulle abitazioni disponibili e consegnare tutti e cinquanta gli alloggi nelle mani dell’amministrazione locale. Contestualmente il Comune, per rafforzare lo stato di bisogno e le proporzioni dell’emergenza abitativa ha presentato un elenco degli aventi diritto  dando così un quadro della situazione. Si tratta di circa 32 nominativi, per alcuni dei quali vi sono ancora delle verifiche in corso in merito alla richiesta di sanatoria. “Abbiamo trovato l’intesa con la Regione e finalmente potremo mettere la parola fine a questa annosa vicenda di Parco Bove- ha dichiarato il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi al termine dell’incontro con la Regione- Ho fatto presenta che rispetto alla situazione originaria c’erano state parecchie novità, a partire dai progetti di rigenerazione urbana destinati proprio al quartiere Paradiso. Il Comune ha investito un milione ed 800mila euro sui tre ettari in cui insiste Parco  Bove. L’intento è quello di demolire le baracche e costruire nuovi alloggi ma per fare questo bisogno trovare una sistemazione per le trenta famiglie che ancora oggi vi abitano. Per questo era necessario superare le riserve ed avere la disponibilità dei cinquanta appartamenti in consegna alla zona Torretta”. Davanti alla progettualità ed agli investimenti del Comune la Regione, quindi, non ha potuto fare altro che dare la piena disponibilità di tutti e cinquanta appartamenti popolari che saranno impiegati in ogni caso per tamponare l’emergenza abitativa della città.  Nel frattempo l’amministrazione comunale sta completando il censimento sugli immobili ad uso abitativo di sua proprietà per far fronte alle innumerevoli richieste. Entro fine luglio sarà definitiva la graduatoria degli aventi diritto e si spera di poter dare una risposta alle 416 famiglie brindisine che attendono un alloggio popolare.
Lucia Pezzuto per il7 Magazine

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