Polveri di carbone sui terreni di Cerano: annullata la sentenza, processo da rifare

BRINDISI – La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza della Corte d’Appello. Da rifare il processo di secondo grado  sulle dispersioni delle polveri di carbone della centrale Enel Federico II di Cerano sui terreni e sui raccolti degli agricoltori a ridosso del nastro trasportatore.  La Cassazione avrebbe condiviso alcuni motivi dei ricorsi presentati dalla  Provincia di Brindisi, che nel processo si era costituita parte civile  insieme ai proprietari dei terreni. Era il 2012 quando l’allora presidente della Provincia Massimo Ferrarese avanzò una richiesta di risarcimento di 500 milioni di  euro.

La Provincia oltre a chiedere ora il danno patrimoniale e d’ immagine ottenuto in secondo grado, ha avanzato la richiesta di danno ambientale.

Intanto nella sentenza d’Appello era stata confermata la pena di nove mesi di reclusione con la sospensione condizionale per i manager Antonino Ascione e Calogero Sanfilippo. Prescritti i reati per Sandro Valery e Luciano Mirko Pistillo. Erano quindici in tutto gli imputati, undici sono stati assolti nel giudizio di primo grado. Il reato contestato è getto pericoloso di cose e danneggiamento aggravato. Il rischio in questa nuova fase che è che potrebbe arrivare la prescrizione dei due reati, i fatti contestati riguardo il periodo dal 2000 al 2012.

 

 

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