Punta il coltello alla gola della moglie e la picchia, arrestato 41enne

ERCHIE- Punta il coltello alla gola della moglie e la picchia davanti ai figli, arrestato 41enne. Carabinieri della Stazione di Erchie hanno tratto in arresto, a seguito di ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi, un 41enne del luogo per il reato di maltrattamenti in famiglia aggravati. L’uomo è indagato per aver sottoposto la moglie a reiterati e gravissimi atti di violenza fisica, morale e psicologica, percuotendola ripetutamente con allarmante frequenza, anche alla presenza dei figli minori, instaurando all’interno delle mura domestiche un regime di terrone, tale da indurre la donna ad astenersi dal denunciare i gravissimi fatti di cui per anni era stata vittima. Nel 2017, dinanzi alle rimostranze manifestate dalla moglie a causa di una relazione extraconiugale che l’uomo intratteneva con un’altra donna, dopo averla apostrofata come pazza ed esaurita, le puntava alla gola un coltello da cucina, provocandole delle ecchimosi che la parte offesa ometteva di denunciare per paura di ritorsioni. Diversi sono gli episodi nel 2018, l’uomo di fronte alle rimostranze manifestate dalla moglie riguardo alla sua relazione extraconiugale le si scagliava contro colpendola ripetutamente con schiaffi, calci e pugni in tutte le parti del corpo. Per analogo motivo, nel settembre 2018, la afferrava per i capelli e per il collo, la strattonava, la colpiva in viso con schiaffi, le sferrava un pugno all’altezza della bocca ed infine la scaraventava a terra cagionandole la contusione delle labbra con abrasione della mucosa labiale superiore ed inferiore. La donna recatasi all’ospedale di Manduria per farsi medicare, al rientro è stata afferrata per il collo, sbattuta al muro e colpita ripetutamente con schiaffi al viso.

Recentemente, nei primi giorni di questo mese di maggio, l’uomo dopo averle sottratto con una scusa il telefono, l’ha insultata pesantemente, minacciandola di morte e immobilizzandola con una fune con la quale dopo averla legata intorno alla vita la scaraventava a terra, colpendola con ripetuti calci, trascinandola sul pavimento con l’intenzione di raggiungere la porta d’ingresso per scaraventarla fuori casa, cagionandole nella circostanza ecchimosi all’occhio destro, escoriazioni della piramide nasale. Le denunce formalizzate dalla parte offesa hanno anche trovato significativi riscontri nei referti medici e nelle dichiarazioni dei congiunti. L’indagato ormai coinvolto dalla relazione extraconiugale non ha tollerato i continui rimproveri della moglie e dei suoi familiari, riversando tutta la sua rabbia sulla donna con condotte aggressive e violenze sia morali che fisiche che si sono protratte per anni. La pluralità degli episodi di maltrattamento, nel tempo hanno trasformato la vita della donna in un autentico calvario. Pertanto la misura cautelare della custodia in carcere inflitta dall’Autorità Giudiziaria nei confronti dell’indagato è l’unica idonea ad impedire la prosecuzione delle medesime condotte criminose. L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto nella Casa Circondariale di Brindisi.

BrindisiOggi

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